domenica 17 luglio 2011

Così ci ricattano i politici indagati - di CORRADO AUGIAS

Gentile Augias, un capo del governo che dice "Bisogna salvare il deputato Papa" perché l'autorizzazione all'arresto di un parlamentare costituirebbe un precedente pericoloso che cosa ci sta dicendo? Che sarebbe pericoloso per il Paese? O per il governo? O per se stesso? Un Paese in cui il capo del Governo telefona in Questura a Milano per dire più o meno: "Bisogna salvare la ragazza Ruby!" Che cosa ci sta dicendo? Che l'arresto sarebbe stato pericoloso per il Paese? Un presidente del Consiglio può governare un Paese in due modi: nell'interesse dello stesso Paese, o nell'interesse di alcuni privilegiati di quel Paese a danno di tutti gli altri. Non c'è una terza strada. A fronte di questi salvataggi, si sono viste o sentite in questi anni leggi sull'attuale emergenza lavoro? Ognuno di noi, di destra o di sinistra, di centro o di Marte, dovrebbe decidere se le affermazioni del capo del governo sono per il bene del Paese o sono un pericolo. E per chi.
Daniele Mosconi - Fondi (LT) danielemosconi75@gmail. com
L'elemento agghiacciante nella vicenda del deputato Papa accusato di reati gravissimi, è che nessuno si pone la domanda se possa essere colpevole o innocente. Non è questa la materia del contendere. Nessuno ricorda che l'autorizzazione all'arresto da parte della Camera di appartenenza, venne stabilita per difendere i parlamentari nel loro diritto di dichiarare ciò che ritenevano giusto e di fare ciò che ritenevano necessario per il loro mandato, senza correre rischi. Era, nelle intenzioni, una garanzia di libertà non una certezza di impunità. Infatti la locuzione latina sarebbe "fumus persecutionis", che in italiano potremmo tradurre con parvenza, sentore, sospetto di persecuzione. Si voleva insomma mettere i membri del Parlamento al riparo da possibili azioni della magistratura dettate non dall'applicazione della legge ma dalla volontà di ridurre al silenzio questa o quella voce. Ebbene nella vicenda Papa nessuno evoca il "fumus"; l'avvocato Ghedini, riportano le cronache, si è limitato a dire che se Papa va in galera si potrebbe aprire uno scenario più spaventoso di quello di Tangentopoli. Ora nessuno è così ingenuo da non sapere che la logica politica cammina su sentieri proibiti ai comuni cittadini. Se Papa va in galera come chiedono i suoi giudici, come evitare che ci finisca tra poco anche Milanese? E l'arresto di Milanese potrebbe avere delle ripercussioni sul ministro Tremonti suo datore di lavoro (diciamo così) nonché inquilino? In un momento come questo? Con gli speculatori che affilano i coltelli pronti a piantarceli tra le scapole appena si presentasse l'occasione? Tutto si capisce, tutto si spiega. Resta che i Papa e i Milanese ci tengono in pratica tutti sotto ricatto.

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