martedì 12 luglio 2011

Il Financial Times punta Unicredit e Draghi


“Il governatore chieda alla banca un aumento di capitale”, scrive il quotidiano finanziario
Mario Draghi deve chiedere a Unicredit di effettuare un aumento di capitale. Lo scrive oggi il Financial Times, sostenendo che per l’attuale governatore della Banca d’Italia e prossimo numero uno della Bce, “i rinnovati attacchi alle banche italiane” sui mercati, che Draghi “pensava di avere respinto in primavera”, aggiungono “un ulteriore incubo alla sfida piu’ ampia che dovrà affrontare per mettere a posto l’eurozona”.
POCO PER ARGINARE IL CONTAGIO – Più che sperare in un buona performance degli istituti italiani negli stress test europei, i cui risultati verranno resi noti venerdi’, scrive Patrick Jenkins, banking editor del quotidiano finanziario, Draghi “puo’ fare poco per arginare il contagio” della crisi in Italia. “Ma almeno -conclude il FT- deve chiedere a Unicredit, le cui azioni sono state ultimamente le piu’ deboli, di unirsi ad altri nell’effettuare un aumento di capitale”.
IL CASO ITALIA - “Su una sponda dell’Atlantico i mercati stanno rendendo l’eurozona piu’ rischiosa di quanto dovrebbe essere. Sull’altra sponda, stanno trattando gli Stati Uniti come se fossero meno rischiosi di quanto sono realmente”, scrive invece oggi il Financial Times nella sua Lex Column, in un’analisi intitolata “Spaghetti Western”, dove viene dato ampio spazio agli attacchi finanziari ai quali e’ sottoposta in questi giorni l’Italia, definita “il piu’ recente punto di pressione europeo”. Per il FT, l’impennata del 92% del credit default swap italiano che si e’ verificata a partire dall’inizio di maggio e che ieri mattina era salita a 281 punti base, “ha poco senso”. Il livello del debito pubblico italiano, attualmente al 119% del Pil, scrive il FT, “e’ troppo alto”, ma “e’ destinato a stabilizzarsi il prossimo anno”. Il quotidiano finanziario sostiene inoltre che “ci sono timori riguardo alle banche italiane, ma ci sono poche indicazioni di una crisi imminente, in un Paese che non ha subito una bolla immobiliare”.
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