mercoledì 13 luglio 2011

Medici, avvocati e notai del Pdl: “Noi la manovra non la votiamo”


Circa 60 parlamentari della maggioranza minacciano il governo: “No all’abolizione degli ordini professionali”
Nuovi guai in vista per la maggioranza e per il governo alle prese con l’approvazione della manovra economica e con le rivisitazioni degli articoli che domani dovranno essere vagliati a Palazzo Madama. Arriva in extremis l’aut aut di una folta schiera di parlamentari del centrodestra. E annesse richieste di modifiche e minacce di non voto al testo.
LA PROTESTA - All’interno del Popolo della Libertà – fa sapere l’Ansa – è in corso una raccolta delle firme per protestare contro la manovra da domani al voto del Senato (al momento sarebbero circa una sessantina). “Fino a quando non verrà tolta la norma che abolisce gli ordini professionali, noi il testo – assicura un avvocato del Pdl – non la voteremo mai dovesse anche cadere Tremonti”. Un’altra norma contro la quale si stanno alzando le barricate tra i berlusconiani è quella che renderebbe incompatibile l’incarico di parlamentare con quello di sindaco o di presidente di provincia. Solo alla camera gli “interessati” sarebbero 9 presidenti di provincia e 6 sindaci. “E state pur certi – si assicura ancora nel Pdl – che anche quella norma deve saltare se vogliono che votiamo la manovra”.  Le firme, spiegano poi nel Pdl, verranno consegnate al capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto. Gli avvocati del Pdl sono 44, 13 i medici, un solo notaio.

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