lunedì 26 settembre 2011

Berlusconi: «Lascio solo se sfiduciato» Bersani apre al governo d'emergenza

l leader del Pdl: «27 misure per la crescita. Faremo le riforme che gli alleati non ci hanno mai lasciato fare»

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (Ansa)
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (Ansa)
MILANO - Silvio Berlusconinon si dimette. Lo farebbe «solo in presenza di un voto di sfiducia», un'eventualità che tuttavia il premier ritiene «da escludere» perché quella di cui dispone è «una maggioranza meno numerosa» rispetto all'inizio di legislatura, prima cioè della diaspora di Futuro e Libertà, «ma più solida e più coesa». Intervenendo telefonicamente ad una festa del suo partito in provincia di Cuneo, il Cavaliere ha lanciato un messaggio chiaro, dentro e fuori alla sua maggioranza: se volete che me ne vada, costringetemi a farlo. Il capo del governo ha ostentato sicurezza e ha risposto indirettamente a Pier Ferdinando Casini che, riprendendo le parole del governatore lombardo Roberto Formigoni, era tornato ad evocare l'ipotesi di elezioni anticipate: «Non vedo come si possa andare avanti con un governo che davanti all'emergenza sociale è assente, indifferente. Noi abbiamo fatto di tutto per stimolare gli uomini di buona volontà del Pdl ma alle affermazioni private non corrispondono fatti pubblici, quindi meglio lo sbocco elettorale». «Governeremo ancora per tutto l'anno e mezzo che manca alla fine della legislatura» ha invece puntualizzato il premier. Di più: «E vinceremo anche la prossima sfida» perché l'opposizione «non ha il nostro stesso credito», è «sempre nelle mani dei comunisti» e «non ha alcun personaggio credibile con cui si possa anche solo dialogare».
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