lunedì 26 settembre 2011

Dal web, ai post-it, alla piazza la protesta contro il bavaglio

Dalla Rete a piazza Navona come nacque e si sviluppò il movimento che disse no alla legge contro le intercettazioni. Fino alla manifestazione del primo luglio 2010 a Roma

ROMA - Il no che si alzò fu corale. La mobilitazione contro quello che, nel giugno del 2010, era il Dl Alfano fu imponente. Da Rete alla strada la tela di chi gridava il suo no alla cosidetta legge bavaglio si estese a macchia d'olio. Epicentro della protesta era la Rete con i suoi mille rivoli: sitio internet, facebook, blog, twitter. E dal pc lo sdegno si riverso in strada. Iperattivo il Popolo Viola che diede vita al "giorno dello sbavaglio": in pratica sit-in e speaker's corner nelle maggiori città italiane. ARepubblica. it, invece, arrivarono migliai di immagini di ragazzi dei ragazzi del Post-it. Perché quel semplice quadratino di carta gialla divenne l'emblema della protesta. Lo stesso post che apparve sulla prima pagina di Repubblica del nostro quotidiano. LA FOTO 1 La lista di coloro che scesero in campo è lunghissima e variegata. Va dall'associazionismo, ai partiti, ai sindacati. A semplici cittadini. L'Arci, Libertà e Giustizia, Articolo 21, Lettera 22, il Sindacato nazionale scrittori, la Valigia Blu. Ed ancora giornalisti e magistrati. Si mossero anche i sindacati di polizia. "Un disegno di legge devastante che produce effetti ben più devastanti del male che vuole prevenire" spiegava allora Enzo Letizia, segretario dell'Anpf, l'associazione nazionale dei funzionari di polizia. La protesta cresceva. Sit in davanti al Parlamento, blitz dimostrativi ogni giorno. E si arrivò così al primo luglio 2010. A quella piazza Navona gremita di gente. Una piazza disseminata di post it gialli, di drappi viola, di bandiere arcobaleno. Sensibilità diverse: sindacati come la Cgil, ambientalisti, esponenti del mondo cattolico, autoconvocati via Facebook. Uniti nel nome della Costituzione e del diritto a essere informati. Pronti ad applaudire le parole di Roberto Saviano: "Altro che privacy, si difende solo il malaffare". Fu un successo. Quella stessa gente è chiamata oggi, ancora una volta, a scendere in campo per difendere il diritto di essere informati. Sventolando un piccolo quadratino di carta gialla.

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