mercoledì 28 settembre 2011

Camera 'salva' ministro Romano Aula respinge mozione di sfiducia

Saverio Romano
Roma, 28 set. (Adnkronos/Ign) - La Camera dice no alla sfiducia individuale al ministro delle politiche agricole Saverio Romano. Hanno votato sì alla mozione 294 deputati, mentre i no sono stati 315. Questi voti "non sono a mio favore, ma sono contro questa mozione", ha detto Romano subito dopo il voto. "Il dato positivo - dice - è che abbiamo raggiunto una maggioranza qualificata nonostante numerose assenze" per motivi giustificati, ci tiene a precisare.

Durante il suo intervento alla Camera, Romano - che ha definito "odiosa" la mozione - ha dettio: "L'ordine giudiziario ha soverchiato il Parlamento e ne vuole condizionare le scelte". "Mi sarei aspettato - ha detto ancora - un atto ispettivo", per capire "come mai un uomo che svolge una funzione pubblica possa essere stato tenuto otto anni sulla graticola".

"Io e i miei familiari fino alla settima generazione siamo incensurati", ha affermato poi il ministro che ha partecipato al voto ("Si tratta di una mozione del Pd, e io voterò la mozione dei democratici"). "L'accusa grave e importante a cui molti di voi fanno riferimento -ha aggiunto- è un titolo di reato privo di sostanza perche per ben tre volte lo ha stabilito il pm procedente". Romano si è soffermato quindi sulla sua vicenda giudiziaria. "Non sono mai stato rinviato a giudizio, non ho mai subito un processo né una condanna. Questa indagine inizia nel 2003 e si conclude nel 2005 con un'archiviazione e il sottoscritto un mese dopo diventa sottosegretario al Lavoro nel governo Berlusconi. Sei mesi dopo, grazie alle propalazioni di Campanella, vengo reinscritto nel registro degli indagati e questa indagine dal 2005 spira nel novembre del 2007. Dal novembre del 2007 al novembre del 2010 nessuna attività. Un uomo politico dopo otto anni ha diritto di conoscere cosa realmente è accaduto in quel tempo? Perché se è stato fatto un processo in mia assenza in altri processi è cosa ancora più grave". "Questo dimostra comunque la malattia del nostro sistema giudiziario: perché se per otto anni quest'uomo politico è stato tenuto libero, la giustizia ha fallito; se invece è stato tenuto sulla graticola, e non doveva, per otto anni, a me sembra un tempo interminabile".
Continua ...

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