giovedì 22 settembre 2011

Un pericoloso isolamento

Si può anche concedere che Barack Obama sia stato sgarbato con l’Italia. Ringraziare davanti all’Assemblea delle Nazioni unite Lega araba, Egitto, Tunisia, Francia, Danimarca, Norvegia e Gran Bretagna per il ruolo svolto in Libia contro il regime di Gheddafi, dimenticando il governo di Roma, è un’amnesia singolare. Ma sottolineare l’omissione di un presidente degli Stati Uniti che vive lui stesso un momento di seria difficoltà non basta a eludere una domanda di fondo: perché l’inquilino della Casa Bianca non sente il bisogno di dire grazie anche a un’Italia immersa nel Mediterraneo?

Trovare una risposta confortante non è facile. Riesce impossibile sfuggire alla sensazione di un isolamento crescente del nostro Paese, che tende a essere trattato come il comodo capro espiatorio dei problemi dell’Occidente; e in particolare dell’Europa. Non ci si può non chiedere se un simile atteggiamento sia favorito anche dagli errori del governo di Silvio Berlusconi: dalle oscillazioni sull’operazione in Libia a quelle sulla manovra economica, fino alla tesi autoconsolatoria di un complotto anti-italiano. La verità è che dopo la perdita di ruolo che la Guerra fredda regalava all’Italia, certi atteggiamenti non le sono più consentiti.

Continua ...

http://www.corriere.it/editoriali/11_settembre_22/franco_pericoloso-isolamento_f08f882a-e4d8-11e0-ac8f-9ecb3bbcc6bf.shtml

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