Tensione tra manifestanti, chiuse via del Corso e via del Plebiscito. Contestatori a Palazzo Grazioli /Foto
ROMA - Grande folla a via del Corso e in Piazza Colonna, che è off limits eccezion fatta per giornalisti e cameraman assiepati davanti a Palazzo Chigi in attesa prima che si concludesse l'incontro tra il premier Silvio Berlusconi e Mario Monti, poi dell'uscita del premier dopo l'ultimo consiglio dei ministri. Oltre alla stampa italiana, giornalisti e televisioni da tutto il mondo, tv giapponesi, corrispondenti francesi, spagnoli e tedeschi. Su via del Corso la folla aumenta di minuto in minuto, tanto da costringere alla chiusura della strada e alla deviazione delle linee bus 53, 85, 160, 62, 175 ,492, 63, 117, 119. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha appena lasciato Palazzo Chigi, dall'entrata posteriore. L'uscita del presidente del Consiglio è stata accolta da urla della folla, che gridava 'Vattene, vattene ladrò. Tante le persone corse dietro alle auto di scorta del premier a piedi, che si sono riversate su via del Corso. L'uscita del presidente del Consiglio è stata accolta da urla della folla, che gridava Vattene, vattene ladro. Tante le persone corse dietro alle auto di scorta del premier a piedi, che si sono riversate su via del Corso. Le auto con a bordo il presidente del Consiglio e quelle con i ministri hanno imboccato via del Tritone e non via del Corso dove tanta folla ostruisce il passaggio proprio davanti alla Galleria Colonna. La macchina del premier è stata preceduta da un'altra sulla quale era a bordo il ministro delle Infrastrutture Matteoli, ed è stata seguita da un'altra vettura sulla quale si trovava il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. «Buffone, buffone»: così grida la folla assiepata sul via del Corso, davanti alla Galleria Colonna, alla vista del ministro della Giustizia, Nitto Palma. Centinaia di persone sono assiepate davanti a Palazzo Grazioli in attesa dell'arrivo di Silvio Berlusconi, atteso dopo il Consiglio dei ministri durante la quale il premier dovrebbe decidere le dimissioni. Tra la folla ci sono molti contestatori, con cartelloni contro il Cavaliere: una salva di fischi è partita all'indirizzo dell'auto a bordo della quale erano Maurizio Lupi, Fabrizio Cicchitto e Raffaele Fitto. Via del Plebiscito è stata chiusa al traffico, presa d'assalto da giornalisti e curiosi. A creare un piccolo show con tanto di applausi e grida "brava, brava" è stata Annarella, l'ormai famosa anziana signora che diverse volte si è fermata a parlare con i politici (ultimo in ordine di tempo Umberto Bossi) che di fronte a tv e fotografi ha promesso di ubriacarsi non appena Berlusconi rassegnerà le sue dimissioni. «Berlusconi, dimissioni!», è il coro scandito da migliaia di persone a via del Corso, tra la Camera dei deputati e Palazzo Chigi. La folla, raggruppata a ridosso delle transenne, mostra cartelli di ogni genere: «12 novembre, festa di liberazione»; «Bye bye Silvio party»; «Game over». «Seguiremo Silvio dappertutto - dichiara uno dei manifestanti al megafono - da Palazzo Chigi a Palazzo Grazioli, da Palazzo Grazioli al Quirinale, dove canteremo l'Alleluia. Abbiamo già contattato gli strumentisti». La gente canta: «Noi siamo italiani, abbiamo un sogno nel cuore, Berlusconi a San Vittore». Tra la folla sono apparsi cartelli in cui si ringrazia il presidente della Repubblica: «Grazie Napolitano» c'era scritto su un grande foglio, mentre un altro riportava la scritta: «Finalmente». «Questa sarà la sua ultima cena» esclama con soddisfazione uno dei tanti ragazzi. Ad occupare il marciapiede che separa la piazza da via del Corso, non solo adulti ma anche giovanissimi, italiani e stranieri, provenienti dalla Spagna, dalla Germania, dall'America, che alla notizia delle ultime ore del premier non hanno saputo rinunciare a fermarsi. «Dobbiamo fare una foto, è un momento indimenticabile», dice una giovane spagnola. Molti, tra la folla, sono entusiasti della soluzione adottata e pronti ad accogliere il nuovo esecutivo. «Al momento non potevamo permetterci le elezioni - commenta un ragazzo raccogliendo iconsensi di chi gli è accanto - Monti sarà un ottimo traghettatore». E ancora: «Stavamo andando a fondo, Monti è più credibile». Sono decisi a restare, ad aspettare nella speranza di intravedere qualcuno varcare la soglia del Palazzo del governo. «Voglio vedere Berlusconi in faccia, adesso che ha le ore contate - dice una donna - Finalmente dopo la mezzanotte diventerà giorno». Davanti alla Camera qualcuno sventola un tricolore e alcune bandiere del Fli. Qualcun altro intona cori ('E adesso Berlusconi al 41 bis'). Diverse persone hanno intonato l'inno di Mameli esponendo cartelli con scritte come «12 novembre festa della liberazione». In piazza ci sono giovani ma anche diverse coppie di anziani. «Oggi è un giorno storico, per questo siamo qui» dicono in molti. In Piazza Montecitorio sono sorte discussioni tra diversi gruppi: alcuni hanno criticato la presenza di sostenitori di Fli. «Prima lo avete votato e ora lo criticate». Una ventina di aderenti a Forza Nuova che manifestavano con bandiere e cori, sono stati contestati dalla folla, che ha intonato l'Inno di Mameli cercando di allontanarli da Palazzo Chigi. «Dimissioni, dimissioni» oppure «tutti a San Vittore» sono gli slogan che una folla di contestatori urla davanti a palazzo Grazioli quando arriva un esponente del Pdl per partecipare all'ufficio di Presidenza. Presenti anche un'ottantina di giovani del Pdl, che attendono invece il premier per acclamarlo.
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