sabato 12 novembre 2011

Monti-Berlusconi 2 ore a colloquio Via libera definitivo a Ddl stabilità

Roma, 12 nov. (Adnkronos/Ign) - E' iniziata di buon ora la lunga giornata di Mario Monti. Il neo senatore a vita, intorno alle 9.15 ha lasciato l'hotel Forum, nel centro di Roma e ha raggiunto i suoi nuovi uffici di palazzo Giustiniani, senza rilasciare nessuna dichiarazione ai cronisti che lo aspettavano. Qualche ora dopo è stato raggiunto dal presidente della Bce Mario Draghi. Anche il segretario del Pd Pierluigi Bersani accompagnato dal suo vice Enrico Letta ha avuto un colloquio informale con il neo senatore a vita.

Poi Monti si è recato a Palazzo Chigi per incontrare il premier Silvio Berlusconi. Al colloquio, durato oltre 2 ore hanno partecipano anche il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta e il segretario del Pdl Angelino Alfano.

Nel frattempo è arrivato il via libera al ddl stabilità dalla commissione Bilancio della Camera. Il provvedimento, insieme al ddl bilancio, passa all'esame dell'Aula di Montecitorio per ottenere l'ok in questi minuti. Dopo l'approvazione alla Camera il premier dovrebbe salire al Colle a rassegnare le dimissioni. Poi si apriranno le consultazioni e già domani, probabilmente entro la giornata, il capo dello Stato procederà ad assegnare il nuovo incarico.

Mario Monti è il candidato più gettonato, ma il nome è avversato dalla Lega (che ieri ha indicato Dini) e da parte del Pdl che punta su Alfano. Un'ipotesi che non piace assolutamente al Pd. " Assolutamente no, non credo che questa sarebbe una soluzione", ha detto Massimo D'Alema. "Non so se un governo di questo genere avrebbe la maggioranza. Non riesco a capire in che cosa un governo guidato da Alfanodovrebbe essere più forte di un governo Berlusconi. L'ipotesi -ha aggiunto D'Alema- si può tentare. Se ritengono di doverla tentare, la tentino pure, ma una prospettiva di questo genere non convince nessuno, neppure l'Udc, neppure il Terzo Polo. Mi pare un'idea tutta interna agli equilibri del centrodestra, ma mi sembra che oramai il problema sia un altro: è quello di costruire una soluzione su cui possa convergere un più largo consenso delle forze politiche e del Paese". Quanto ai tentennamenti dell'Idv il segretario Pd Bersani li liquida con una delle sue metafore: "O si va a messa o si sta a casa".
Continua ...

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