domenica 27 novembre 2011

La vita sconosciuta dei contractor italiani


Chi sono e che compiti hanno i professionisti della sicurezza del nostro paese
Sono una cinquantina gli italiani impegnati nelle scorte di manager in paesi ad alto rischio come l’Iraq o l’Afghanistan. Superaddestrati, in genere hanno nel loro curriculum alcuni anni nelle unita’ d’elite delle forze armate, Folgore, Gis, Tuscania, Col Moschin, Comsubin, San Marco e, lasciata la divisa, continuano a frequentare corsi di aggiornamento e specializzazione. Spesso vengono chiamati ‘contractor’, ma i compiti della maggior parte dei contractor italiani sono differenti da quelli dei professionisti della sicurezza stranieri, ingaggiati dalle grandi ‘private security company’, inglesi o americane, o da societa’ nate negli stessi paesi a rischio. Quasi tutti gli italiani risultano attivi solo in un anello della catena del risk management.
SECURITY – ‘Quando si parla di security nelle aree a rischio – spiega Carlo Biffani, direttore generale della Security Consulting Group di Roma, societa’ che opera nel campo della sicurezza, dell’intelligence e dell’investigazione – in genere si pensa alla protezione ravvicinata, cioe’ alle scorte armate. Allora, chiariamo subito un aspetto. Nessuna societa’ in Italia e’ titolata a operare in aree di crisi con personale armato e con team di protezione propri. Per poter lavorare in quei paesi i pochi che lo fanno, noi compresi, si affidano a partner locali, che agiscono in ottemperanza delle leggi del loro paese’. Security Consulting Group propone anche cicli formativi alle aziende che operano in territori a rischio e agli operatori della sicurezza, alle forze armate e alle forze di polizia, per esempio ha collaborato con la polizia dello Strato di San Paolo, in Brasile. ’Al cliente – dice Biffani – diamo gli strumenti necessari a capire e valutare il rischio, per la security mandiamo un nostro incaricato come supervisore e consulente, la parte operativa viene svolta dalle compagnie locali. Nel nostro data base per questa figura professionale teniamo un centinaio di nomi, di cui una quarantina italiani.’
CONTINUA ...

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