mercoledì 2 novembre 2011

Tibet, Cina e Dalai Lama ai ferri corti guerra sulla scelta del successore

Pechino: la reincarnazione del Buddha se non è autorizzata è un crimine. Tenzin Gyatzo: la scelta spetta soltanto a noi.

Il Dalai Lama (foto Itsuo Inouye - Ap)
di Franca Giansoldati

ROMA - Il Dalai Lama non cede di un millimetro e torna a fare sapere al governo di Pechino che spetta solo a lui e ai saggi che lo affiancano stabilire quali sono le procedure che tradizionalmente portano ad identificare il suo successore. Il capo spirituale del buddismo tibetano ha anche aggiunto (mandando su tutte le furie la Cina) che il governo cinese in questo processo non avrà nessun ruolo. La replica di Pechino, arrivata qualche tempo fa, non si è fatta attendere: la reincarnazione del Buddha senza l’autorizzazione del governo è da considerarsi un crimine. Tenzin Gyatzo, abituato alle minacce delle autorità cinesi, va avanti. Nato nel 1935 in un piccolo villaggio del Tibet nord-orientale, all’età di due anni fu riconosciuto la reincarnazione del suo predecessore, il tredicesimo Dalai Lama, l’Oceano di Saggezza, vale a dire la manifestazione del Buddha della Compassione che avrebbe scelto proprio la via della reincarnazione per servire l’umanità. Sicché quando il tredicesimo Dalai Lama morì, nel 1935, il Governo Tibetano si trovò non tanto a nominare un successore ma a scoprire in quale bambino il Buddha della Compassione si era incarnato. La cosa non si annunciava semplice ma tutti sapevano che il piccolo prescelto sarebbe stato annunciato da segni inequivocabili. Come è sempre avvenuto. Stavolta, invece, la successione si presenta decisamente più complicata che non in passatoperchè alle difficoltà di sempre si aggiungono anche problemi di tipo politico: se la scelta non passerà dal governo centrale saranno dolori. L’attuale Dalai Lama preoccupato per le mire espansionistiche cinesi ha così messo le mani avanti cercando di blindare la procedura e assicurarsi che questa possa avvenire liberamente, senza condizionamenti di sorta. Il portavoce del ministro degli Esteri cinese, Hong Lei, aveva fatto sapere che ogni decisione in merito alla nomina del prossimo Oceano di Saggezza attraverso la tradizionale reincarnazione sarà fuori legge e, pertanto, punita severamente. Hong ha inoltre sottolineato che la sfera religiosa in Cina resterà sotto il controllo governativo e che il buddismo tibetano non fa eccezione, aggiungendo che il Dalai Lama al momento è un titolo illegale. Ma quali sono i segni coi quali il Buddah si manifesta? Si racconta che quando morì il tredicesimo Dalai Lama e il suo corpo fu posto in un santuario, la testa si girò misteriosamente due volte verso Est, indicando la direzione della ricerca. Poi arrivarono premonizioni e fu vista in sogno una casa con mattonelle turchesi. Una descrizione dettagliata che portò i monaci nel Takster. Lì trovarono un bambino di due anni che riconobbe subito il rosario del Dalai Lama defunto, chiedendo che gli venisse ridato. Dopo molte altre prove, il Dalai Lama fu posto sul trono nel 1940.

Continua ...

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