sabato 31 dicembre 2011

Berlusconi è crollato anche in Borsa


Per il Cavaliere il 2011 è stato un anno nero. Anche a Piazza Affari
L’anno che volge al termine ha visto crollare tutti i principali titoli della Borsa Italiana. Della crisi hanno risentito anche i più ricchi titolari di partecipazioni nelle società quotate. Tra loro chi ci ha perso di più, nel 2011, è stato Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, terzo nella classifica dei Paperoni italiani di Piazza Affari, detiene azioni per un valore di 1,9 miliardi di euro, un valore in dodici mesi crollato del 40%. Nel 2006 l’ex presidente del Consiglio controllava azioni per un valore di 6,6 miliardi di euro. Ha sentito il peso della congiuntura economica sfavorevole anche la Famiglia Rocca, leader della graduatoria. Possiede azioni per circa 10 miliardi di euro, ma ha visto nel 2011 il valore delle proprie partecipazioni calare del 26%. Come al Cavaliere è andata male anche al predisente dell’Inter Massimo Moratti, le cui azioni sono scese del 39%.
SOLO I GARAVOGLIA (CAMPARI) CRESCONO – Di come sono andati i listi dei più influenzi azionisti parla oggi Ettore Livini su Repubblica:
Inutile reclamarla a gran voce. La patrimoniale sui ricchi c’è già. Il merito non è – almeno non del tutto – del governo Monti, ma della roulette di Piazza Affari che in uno dei suoi anni più neri (-25%, bruciando 100 miliardi di capitalizzazione) ha democraticamente sforbiciato con senso di equità sia i sudati risparmi dei piccoli azionisti che i tesori dei Paperoni tricolori. Tra i dieci uomini d’oro del listino milanese solo la famiglia Garavoglia, titolare non a caso del 51% della Campari, può brindare a un 2011 positivo, con un tesoretto personale cresciuto del 5,6% a 1,5 miliardi. Per gli altri è stata una Caporetto. In cima alla classifica resistono i Rocca. Hanno perso tre miliardi in dodici mesi, d’accordo, ma grazie alla corsa in Borsa della loro Tenaris (siderurgia) negli anni scorsi hanno in tasca ancora una decina di miliardi di euro di scorta. Resiste, anche se a fatica, pure Leonardo Del Vecchio. La diversificazione all’estero della sua Luxottica, come per Campari e per l’acciaio dei Rocca, ha consentito di tamponare a un onesto -8% il suo passivo per l’anno lasciandogli in portafoglio una fortuna personale di 7,3 miliardi. Dietro di loro c’è il vuoto pneumatico.
Continua ...
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