sabato 17 dicembre 2011

Berlusconi non si è mai dimesso. Vi spiego perché


A chi quella sera del 12 novembre scorso ha festeggiato le dimissioni dell’ex Premier Berlusconi vorrei dire: forse non immaginavate e forse non avete ancora compreso bene che, se è vero che le dimissioni sono avvenute ed un governo tecnico oggi siede nelle poltrone del Parlamento, nella realtà dei fatti una regia nemmeno troppo occulta tiene i fili delle sorti Italiane ed ha un nome: Berlusconi.
Già poche ore dopo l’insediamento del nuovo governo tecnico, Berlusconi ed i suoi ebbero modo di dichiarare che, loro, quelli del Pdl, avrebbero potuto “staccare la spina” al Governo Monti quando più lo avessero ritenuto utile e necessario. Che poi – per ora – ciò non sia accaduto, poco male. Ma le parole hanno un senso. Sempre. E solo chi è sordo dentro poi, non ha nemmeno occhi per vedere.
Una conferma del fatto che, pur in una condizione che definirei piuttosto di “sospensione” - e non certo dellaDemocrazia, dal momento che in Italia sappiamo tutti essere solo una menzogna – di un percorso politico che era ed è tutt’ora ai confini della realtà e della fede di milioni di cittadini, ci viene ad esempio, dalla trasmissione “Ballarò” in onda tutti i martedì sera su Rai3.
Nella trasmissione del 13 dicembre infatti, si è potuto assistere ad una conferma del fatto che, se da un lato l’Italia è oggi governata da un pool di tecnici dall’altra è supervisionata dai soliti noti del precedente Governo. Avete presente la situazione della Federazione RussaPutin “abdicò” in favore di Medvedev, attuale Presidente russo, ma nella realtà dei fatti, ancor oggi ed è palese ormai a tutti, è Putin a tenere le fila della nazione e dei rapporti internazionali.
Lo stesso “giochetto” è ciò che sta accadendo qui da noi. Come scrivevo quindi, proprio durante la puntata di “Ballarò”, che fra gli ospiti ha annoverato il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo. Fin qui, nulla di male. Il “problema” per gli italiani, è sorto dal momento che – chiamato a spiegare alcuni parametri della manovra Monti – egli ha avuto modo di ammettere di fronte alle telecamere ed che “il governo ha bocciato l’asta per le frequenze televisive perché questo ordinava il patto con Berlusconi”.
E quando l’Onorevole Di Pietro, presente in studio ha chiesto il motivo per cui “non è stata fatta l’asta sulle frequenze televisive” il sottosegretario ha trovato una sola, misera risposta“Non l’abbiamo fatta perché non l’abbiamo fatta”. “Il patto con Berlusconi”? Ma stiamo scherzando? Questo quindi conferma la strategia delle dimissioni di Berlusconi in tempo utile per non soccombere totalmente ai criteri di una opinione pubblica ormai al limite della sommossa civile.
Conferma la “lettera di intenti” inviata a Bruxelles non per proporre ma per imporre. Conferma inoltre, che piuttosto che operare autonomamente per il bene del Paese e dei suoi cittadini, anche il Governo Monti ha come priorità assoluta le regole della Casta. Ammettere, peraltro di fronte a milioni di telespettatori che sono contribuenti ed elettori, che il Governo attuale ha stretto “patti” con l’ex Premier decaduto per insolvenza nei confronti degli italiani, vuol dire ammettere una qualche sorta di corruzione in atto nel nostro Parlamento.
Tutto ciò con buonapace di noi Italiani, costretti anche adesso a Governo tecnico in corso, a dover subire non solo l’onta di una diseguaglianza esorbitante in tema di misure e pressioni fiscali che determina una volta in più la differenza fra comuni cittadini onesti e ricchi italiani in cerca di maggiori agevolazioni, ma che non toglie mano alla reiterazione di un danno, di un abuso, di una aberrazione: la Politica in italia è solo cosa loro. E spesso, fa rima con “Cosa nostra”.
Che sia Cosa nostra loro, o cosa loro e basta, a noi rimane solo una cosa: la torbida deduzione che in ogni caso, in ogni modo, “loro” avranno sempre ragione. Perfino se sprezzanti delle leggi e delle regole. Quelle stesse leggi e regole che a noi riducono alla schiavitù. A “loro” servono solo a bloccare la Nazione da qualsivoglia legittimo senso della difesa contro uno Stato iniquo e padrone delle vite di tutti noi.

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