I rimborsi saranno automatici e se il gestore della rete idrica non si regolarizzerà, i criteri di calcolo saranno calcolati in modo forfettario, in modo più vantaggioso per l’utente.
L’autorità Garante per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) ha finalmente firmato il provvedimento [1] che dispone i rimborsi per gli esuberi, pagati da tutti i cittadini, sulle bollette dell’acqua pervenute nel periodo tra il 21 luglio e il 31 dicembre del 2007. Ciò perché, in tale arco di tempo, i gestori ha richiesto delle somme che, invece, non erano più dovute per via del referendum del 2011 [2]. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Il referendum del 2011 aveva eliminato per sempre, dalle nostre bollette idriche, la voce “remunerazione del capitale investito”. Si trattava di un balzello pagato dagli utenti ai gestori idrici per finanziare gli investimenti effettuati da questi ultimi per il rinnovo delle reti (o meglio, per consentire ai gestori di pagare gli interessi passivi sui prestiti ricevuti dalle banche per gli investimenti).
In realtà, poi, tali “remunerazioni” finivano per diventare un vero e proprio lucro a favore dei fornitori di acqua. Così è intervenuto il referendum che ha eliminato, una volta per tutte, tale voce dalle bollette.
In realtà, anche la magistratura si era già espressa per l’illegittimità di questi prelievi non autorizzati [2].
La cancellazione effettiva della “remunerazione del capitale investito” è avvenuta solo a gennaio 2012, ben 163 giorni dopo dall’entrata in vigore del decreto che aveva confermato i risultati del referendum.
Ebbene, durante tali 163 giorni i gestori dei servizi idrici hanno fatto orecchie da mercanti, continuando ad esigere il pagamento di tale balzello, benché fosse stato già eliminato: e lo hanno fatto, appunto, dal 21 luglio al 31 dicembre del 2007.
Dunque, proprio per tale periodo, il Garante ha disposto il rimborso in favore degli utenti, rimborsi che variano a seconda del gestore (perché sono stati ritenuti non rimborsabili i costi effettivamente sostenuti dal gestore per gli investimenti).
Dalla prossima bolletta utile, dovrebbero partire quindi tali restituzioni. Alcuni gestori lo faranno immediatamente; altri invece hanno 30 giorni di tempo per mettersi in regola.
Se la regolarizzazione non avverrà spontaneamente da parte dei gestori, i rimborsi dovranno partire comunque, ma saranno calcolati con un metodo forfettario e più a favore al cittadino [3].
Una nota conclusiva. Per il periodo tra il 2012 e il 2013 l’AEEG ha creato una voce tariffaria denominata “costo della risorsa finanziaria” volta a coprire i costi effettivi degli investimenti. Sembrerebbe, con ciò, che sia rientrato dalla finestra ciò che era uscito dalla porta. Secondo buon costume italiano.
[1] Delibera AEEG 561/2013 del 5/12/2013 emessa a seguito della Delibera 273/2013 del 25/6/2013
[2] Ci si riferisce al referendum del Giugno 2011, il cui risultato è stato proclamato formalmente a partire dal 21/7/2011 con l’entrata in vigore di una legge (Dpr 116/2011) che ha abrogato la norma che prevedeva l’addebito (D.lgs.152/2006 art.154 comma 1).
[3] Cons. Stato parere n. 267 del 23.01.2013; TAR Toscana sent. n. 436 del 21.03.2013.
[4] Dpr 116/2011.
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