martedì 3 dicembre 2013

Psichiatria, in Europa le malattie mentali 'costano' 800 miliardi l'anno

L'allarme lanciato dall'Università di Milano, assieme all'European Brain Council, a poche settimane dall'inizio dell'Anno del cervello. Le spese maggiori per terapie, farmaci e riabilitazione. Un ciclo di appuntamenti punta a sollevare il velo sui disturbi psichiatrici per stimolare le possibili soluzioni.
Psichiatria, in Europa le malattie mentali 'costano' 800 miliardi l'anno

MILANO - Gli esperti ne parlano come della "Sfida del XXI secolo". Sono le malattie che colpiscono il cervello e che, stando ai dati diffusi dall'università di Milano e dallo European Brain Council, 'pesano' sulla società non solo in termini di morte e disabilità. Perché i disturbi mentali hanno un notevole costo per l'economia continentale: 798 miliardi di euro ogni anno. Dati allarmanti che giungono proprio alla vigilia del 2014, 'Anno del Cervello'.

Le malattie psichiatriche, riportano gli esperti, riguardano circa 17 milioni di italiani, mentre in Europa sono circa 164 milioni gli individui colpiti; oltre il 38,2% della popolazione. Di questi, però, solo un terzo riceve la terapia e i farmaci necessari. Varie forme e livelli di gravità che, però, di fatto interessano una larga fetta degli europei. Basti pensare all'Alzheimer, un male che affligge un numero sempre crescente di anziani.

"I disturbi mentali sono oggi diagnosticabili precocemente e tutti curabili, a volte guaribili, attraverso terapie farmacologiche, tecniche psicoterapeutiche o con una combinazione di uno o più farmaci e la psicoterapia", spiega Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria. Anche se, forse, il fenomeno spesso è affrontato come se ci sia poco da fare: "Sottovalutare le possibilità che ci sono - dissente Mencacci - sarebbe un grave errore poiché determina paura, sfiducia, percezioni distorte ed induce a pregiudizi e comportamenti stigmatizzanti che portano quale risultato immediato il ritardo nella diagnosi e nel trattamento e a seguire discriminazioni evidenti". Schizofrenia e psicosi, osserva l'esperto, "sono malattie curabili e lo saranno sempre di più in futuro, grazie soprattutto alla tempestività del trattamento, permettendo a molti malati di avere una buona qualità di vita e un buon inserimento sociale". 

Non ci sono solo gli aspetti medici, però: ci sono da valutare anche le implicazioni economiche che la cura e gestione dei pazienti psichiatrici hanno sui bilanci degli Stati europei. "Anche le patologie neurologiche - sottolinea Carlo Ferrarese, della Società italiana di neurologia - incidono profondamente non solo sulla qualità di vita del paziente ma anche sui costi diretti ed indiretti". Spese destinate a crescere perché, parallelamente all'invecchiamento della popolazione, aumenteranno anche i casi di disturbi mentali. Per questo, un adeguato studio e una puntuale prevenzione delle demenze, sono diventati gli imperativi categorici della società attuale, fondamentali per ridurre non solo i casi d'invalidità totale ma soprattutto per tamponare la 'spesa sociale'. 

Sempre per restare all'esempio dell'Alzheimer, che oggi è la forma più comune di demenza e colpisce circa 36 milioni di persone nel mondo, si stima che, entro il 2030, toccherà quota 66 milioni di casi accertati. I limiti attuali nell'approccio alla malattia sono legati ai tempi della diagnosi, che in genere avviene quando è ormai compromesso più del 70% del corredo neuronale, riducendo al minimo i margini di successo della terapia. Una tendenza che va assolutamente invertita.

Proprio con lo scopo di promuovere cambiamenti di mentalità tra le persone per evitare gli effetti sociali nefasti delle malattie mentali, l'Università di Milano (sotto il patrocinio dello European Brain Council) ha perciò sviluppato l'iniziativa 'ConcretaMente: i progressi della ricerca sfidano i disturbi del cervello', un ciclo di incontri per testimoniano l'impegno delle neuroscienze verso il progresso e l'innovazione, perché ci sono ancora tanti bisogni insoddisfatti a cui solo la ricerca può dare una risposta. Si tratta di un progetto di sensibilizzazione sulle malattie del cervello che si svilupperà attraverso incontri tematici aperti al pubblico, cui interverranno i principali esperti nazionali sulla materia. Il primo degli appuntamenti si focalizzerà sulla schizofrenia ed è previsto a Milano per il 13 marzo 2014.

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