Per l'ex capo della finanza del Monte dei Paschi, pivot della "banda del 5 per cento", anche una lettera di encomio siglata da Mussari. Secondo l'attuale amministratore delegato il "grave danno d'immagine" si è riverberato sulla fuoriuscita della raccolta diretta. "C'erano dubbi su Alexandria, ma mancavano le prove".
MILANO - L'ex capo della finanza del Monte dei Paschi,Gianluca Baldassarri, ha ricevuto una buonuscita di 830mila dalla banca e una lettera d'encomio firmata dall'ex presidente, Giuseppe Mussari. Lo ha dichiarato l'amministratore delegato della banca, Fabrizio Viola, nel corso del processo agli ex vertici dell'istituto imputati davanti al Tribunale di Siena per ostacolo all'autorità di vigilanza. Il manager ha risposto per tre ore alle domande dei difensori dei tre imputati, Mussari, Vigni e Baldassarri. Viola ha spiegato i motivi che già un mese dopo il suo arrivo in banca portarono alla risoluzione del rapporto di lavoro con l'ex manager. In particolare Viola ha citato una controparte della banca che lavorava con Baldassari, Enigma Sim, "che non era di elevato standing". La scelta di una controparte per le operazioni di finanza di una banca "è molto delicata". Da un'altra testimonianza è emerso che Baldassari ricevette, quando lasciò la banca (febbraio 2012), una lettera di encomio da parte dell'ex presidente Mussari. La lettera, scritta dallo stesso baldassarri, "fu edulcorata" nei contenuti da Mussari ha spiegato il teste, Valentino Fanti, dirigente a capo della segreteria della banca.
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