martedì 15 gennaio 2008

Bush e l'Iran tra paure e pretesti

NON È QUI questione di essere ex comunisti o meno, Bush sta cocciutamente ripetendo con l’Iran la tragica spirale percorsa con l’Iraq. Prima ha accusato l’Iran di volersi fare l’atomica perché stava arricchendo l’uranio. Accusa prestestuosa in sé perché l’arricchimento dell’uranio serve anche per il nucleare ad usi civili e l’Iran ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare. Aveva accettato le verifiche degli ispettori Onu sui suoi siti nucleari che infatti sono stati riaperti alla loro presenza. Ma quando Bush è stato smentito dalla stessa Cia, che in un dossier ha affermato che Teheran ha interrotto il suo programma atomico, se mai lo ha avuto, fin dal 2003, è stato costretto a trovare un altro pretesto, il terrorismo, pretesto che gli è gia servito per fare due guerre, all’Afganistan e all’Iraq, provocando, a occhio e croce, un milione di morti. L’Europa non ha interesse a seguirlo su questa strada. Anche un moderato come Gianni Rivera, che non può essere considerato certo un uomo di sinistra, ha dichiarato recentemente: "In questo momento storico ci sono i presupposti perché l’Ue abbia una politica estera realmente comune e sia in grado di emanciparsi finalmente dagli Usa". di Massimo Fini http://qn.quotidiano.net/2008/01/15/59492-bush_iran_paure_pretesti.shtml

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