mercoledì 26 marzo 2008

cina: no a contatti ufficiali del dalai lama in francia

La Cina ha reagito all'eventualita' di una visita del Dalai Lama in Francia, ribadendo la propria assoluta contrarieta' a qualsiasi apertura da parte di Stati terzi nei confronti del leader spirituale dei buddhisti tibetani. "Il governo cinese", ha puntualizzato Qin Gang, portavoce del ministero degli Esteri, "si oppone con determinazione a contatti ufficiali di qualunque tipo tra qualsivoglia Paese e il Dalai Lama". La presa di posizione del regime di Pechino, sotto accusa per la brutale repressione delle proteste di piazza in Tibet, e' stata provocata dall'ipotesi di incontri del capo spirituale buddhista con le autorita' francesi, ivi compreso il presidente Nicolas Sarkozy.Sono almeno 661 gli insorti tibetani che si sono consegnati alle autorita' filo-cinesi, dopo le proteste di piazza dilagate dalla regione himalayana ad altre zone della Repubblica Popolare, e stroncate dalle forze di sicurezza con una brutale repressione. A Ngawa, nella provincia sud-occidentale del Sichuan teatro di violenti disordini, hanno infatti accettato la resa e si sono consegnati alla polizia 381 persone coinvolte negli scontri: lo riferisce il quotidiano statale in lingua inglese 'China Daily'. Vanno ad aggiungersi ai 280 dimostranti che, stando all'agenzia di stampa 'Xinhua', si erano gia' arresi spontaneamente nella capitale del Tibet, Lhasa. "La maggior parte di coloro che nel Sichuan si sono presentati alle autorita' sono persone comuni, oppure monaci che sono stati indotti con l'inganno o costretti a ribellarsi", ha dichiarato al giornale un dirigente provinciale del Partito Comunista cinese, Shu Tao. Il Sichuan confina con il Tibet e ospita una vasta comunita' originaria di tale area. (AGI/AFP) - Pechino, 26 mar. -(AGI) http://www.agi.it/estero/notizie/200803261137-est-rt11041-art.html

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