giovedì 13 marzo 2008

Il Garante: ''E' illegale 'spiare' gli utenti che scambiano file su Internet''

Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Le società private non possono spiare sistematicamente la Rete per individuare gli utenti che si scambiano file musicali o giochi su Internet. Lo ha stabilito l'Autorità per la privacy, che ha chiuso l'istruttoria avviata sul 'caso Peppermint', la casa discografica che aveva svolto, attraverso una società informatica svizzera, un sistematico monitoraggio delle reti peer to peer (P2P).Tramite l'utilizzo di software specifici, le società avevano ottenuto numerosissimi indirizzi IP (che identificano i computer collegati ad Internet) relativi a utenti ritenuti responsabili dello scambio illegale di file: erano poi risaliti ai nomi degli utenti, anche italiani, con l'obiettivo di ottenere un risarcimento del danno. Il Garante però, richiamando anche la decisione dell'omologa Autorità svizzera, ha ritenuto illecita l'attività svolta dalle società.Innanzitutto, ha ricordato il Garante, la direttiva europea sulle comunicazioni elettroniche vieta ai privati di poter effettuare monitoraggi, ossia trattamenti di dati massivi, capillari e prolungati nei riguardi di un numero elevato di soggetti. E' stato poi violato il principio di finalità: le reti P2P sono finalizzate allo scambio tra utenti di dati e file per scopi personali.Infine non sono stati rispettati i principi di trasparenza e correttezza, perchè i dati sono stati raccolti ad insaputa sia degli interessati sia di abbonati che non erano necessariamente coinvolti nello scambio di file.Sulla base del provvedimento del Garante (di cui è stato relatore Mauro Paissan), le società che hanno effettuato il monitoraggio dovranno ora cancellare, entro il 31 marzo, i dati personali degli utenti che hanno scambiato file musicali e giochi attraverso il sistema P2P. http://www.adnkronos.com/IGN/CyberNews/?id=1.0.1969670015

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