RAMALLAH, 15 NOV - Il Centro palestinese per i diritti umani, al-Mizan, ha denunciato una disumana e illegale pratica di ricatto israeliana nei confronti di malati palestinesi della Striscia di Gaza: diventare spie in cambio di cure mediche in Israele. Secondo l'agenzia Infopal in un comunicato stampa, il Centro al-Mizan ha accusato lo "Shabak", i Servizi interni israeliani, della responsabilità della morte di Khaled Abderrahman Abu Shammalah (38 anni), avendogli impedito di lasciare la Striscia per tentare le cure negli ospedali israeliani o in quelli della Cisgiordania.
Il Centro ha infatti spiegato che lo Shabak aveva chiesto al malato di "fare la spia in cambio del permesso di uscire da Gaza". Al-Mizan ha condannato "la politica israeliana dei ricatti contro i malati che vengono costretti a scegliere tra il diritto alle cure mediche e il doversi trasformare in spie, in collaborazionisti". Abu Shammalah, padre di quattro figli, è deceduto alla fine del mese scorso, poiché si è rifiutato di cedere al ricatto dei Servizi israeliani e non ha quindi avuto accesso alle cure mediche di cui avrebbe avuto bisogno per sopravvivere.
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