giovedì 20 novembre 2008

L'appunto su un ritaglio di giornale

Il ritaglio di giornale scambiato tra Nicola Latorre (Pd) e Italo Bocchino (An) venerdì mattina in diretta tv, durante un dibattito con Massimo Donadi dell’Idv, frammento di carta che da giorni anima sospetti e chiacchiericci, è stato “recuperato” dai giornalisti della redazione di “Omnibus” a La7 e letto in tv dal direttore, Antonello Piroso. «Io non lo posso dire. Ma la Corte Costituzionale? E Pecorella?»: questo era scritto. Dopo le immagini mandate a ripetizione da “Striscia la notizia”, in cui si vedeva il passaggio del biglietto tra i due politici, durante un’animata discussione sul caso della Commissione di vigilanza Rai, ora la polemica si rinfocola. Il primo a reagire è Donadi, che ai microfoni di Red dichiara: «Lo scambio del pizzino fra La Torre e Bocchino, l`altro giorno ad Omnibus, è la dimostrazione che in questo paese esiste un rapporto malato tra media, politica ed affari. Che un rappresentante dell’opposizione, mio alleato, suggerisca ad un autorevole esponente della maggioranza come attaccarmi durante un dibattito televisivo, è una rappresentazione visiva della politica del compromesso che mira solo all’esercizio del potere». Ma è all’interno del Pd che la polemica ha assunto i toni più severi. Da un lato chi, come il costituzionalista Stefano Ceccanti, dichiara: «Mi attendo che Latorre smentisca tale ricostruzione che gli farebbe assumere il ruolo di suggeritore nei confronti di un esponente della maggioranza». Dall’altra chi, come Roberto Gualtieri della direzione nazionale del partito, denuncia in contrapposizione “una campagna di denigrazione dal sapore stalinista contro Latorre”.
http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=73299

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