GAZA, 20 NOV - Ancora chiusi a Gaza i valichi, nonostante le pressioni del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, che nelle prime ore di ieri mattina ha telefonato al presidente israeliano Olmert per chiedergli di consentire il passaggio degli aiuti umanitari necessari a una popolazione arrivata allo stremo.
A confermare la chiusura è stato ieri mattina il ministro della guerra Ehud Barak ribadendo che si tratta di un provvedimento per la sicurezza. Mentre sono stati rilasciati dalle autorità di Tel Aviv i 15 pescatori arrestati martedì al largo delle coste di Gaza; a bordo di tre imbarcazioni, tuttora confiscate, c'erano anche tre attivisti per i diritti umani stranieri che sono invece ancora detenuti in un carcere israeliano.
Si tratta dell'italiano Vittorio Arrigoni, dello scozzese Andrew Muncie e della statunitense Darlene Wallach. I tre, hanno detto alla agenzia MISNA fonti dello ''International solidarity movement'' (Ism) di Ramallah al quale gli attivisti sono affiliati, potrebbero essere espulsi da Israele, ma la decisione verrà presa solo dopo che avranno potuto parlare con il loro avvocato; esiste anche l'ipotesi che l'avvocato chieda l'apertura di un processo dal momento che il fermo è avvenuto in acque internazionali e non quelle occupate da Israele.
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