lunedì 10 novembre 2008

Megachip: "Radio Teheran. Lezioni di moderazione al Corriere della Sera" - di Pino Cabras

«In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso». Si apre come d'uso, il comunicato della Radio IRIB di Teheran del 5 novembre. E un po' di questa autorevole misericordia si trova nel resto del documento. Senza impedirsi comunque una calibrata ironia, di cui fa le spese il «Corriere della Sera», che non aveva risparmiato bordate a carico dell'emittente iraniana. L'antefatto risale al 30 ottobre scorso. Il «Corriere della Sera» si lanciava in un'inchiesta-lampo intitolata «Gli italiani di Radio Teheran». Il pezzo, firmato da Maria Antonietta Calabrò, era davvero breve. Nessuna profondità. Una parte dell'articolo lisciava il pelo a tutti i luoghi comuni e le verità fuori contesto sul fanatismo iraniano. Ma il vero obiettivo del Corriere era un altro, e ha occupato il grosso del pezzo: una lista di italiani, lunga e puntigliosa: quelli che - orrore orrore - avevano parlato con i giornalisti del babau persiano. Chi proscrivere? Maurizio Torrealta, Giulietto Chiesa, Alex Zanotelli, Angela Lano, Biancamaria Scarcia Amoretti, Claudio Moffa, Maurizio Musolino, Stefano Allievi, chiunque abbia concesso anche un minuto del suo tempo ai giornalisti provenienti da ciò che Bush chiama "Asse del Male".
CONTINUA ...
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