Milano, 16 nov. (Apcom) - Il sottosuolo italiano nasconde un "tesoretto" da 230 miliardi di euro. Tanto valgono le risorse di gas e petrolio sparse sul territorio nazionale secondo Claudio Descalzi, neodirettore generale Exploration and Production dell'Eni e presidente di Assomineraria. Lo sfruttamento di queste riserve non è ancora stato pianificato perché sono mancate "consapevolezza e focalizzazione - spiega Descalzi in una intervista al Corriere della Sera - Per svilupparle lo Stato dovrebbe lanciare un progetto ad hoc, dotandolo di adeguate risorse, finanziarie e umane. Sarebbe un'operazione con grandi investimenti ma anche grandi risultati". L'Italia, infatti, "è il quarto Paese dell'Ue per riserve accertate dopo i Paesi del mare del Nord". Per quanto riguarda il gas, ne dispone per "130 miliardi di metri cubi e altri 120-200 miliardi potenziali, valutabili tra 75 e 100 miliardi di euro". Le riserve di petrolio invece garantirebbero "840 milioni di barili e potenziali tra i 400 e un miliardo". Tante le regioni che guardano a queste cifre con specifico interesse. "Sicilia, Emilia-Romagna, Puglia, in parte Calabria e Abruzzo, e poi Basilicata, Piemonte, Lombardia e Molise", assicura Descalzi, che però evidenzia la necessità di un piano nazionale. "Quando si passa al rapporto con le Regioni", sottolinea, "non è possibile che le strategie energetiche di un Paese non siano uniformi, né da un punto di vista progettuale né burocratico. E' questa la causa dei blocchi, dei rallentamenti e delle imcomprensioni fra le parti".
http://www.apcom.net/newseconomia/20081116_101300_11f5bfb_50498.shtml
Nessun commento:
Posta un commento