Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Sono 165.000 le aziende degli immigrati in Italia. Le attività che svolgono sono le più diverse: agricoltori e allevatori di bestiame, anche se in agricoltura sono in tutta Italia appena 2.500 gli imprenditori stranieri, in ragione degli alti costi iniziali che comporta la rilevazione dei poderi. Come risaputo, dopo l'edilizia che rimane il settore prevalente, gli immigrati sono inseriti specialmente nel commercio: abbigliamento, artigianato, articoli sportivi, cosmetici, settore alimentare, ma non solo per la vendita di prodotti etnici, anche se questi ricordano agli immigrati i paesi di origine e le loro tradizioni culinarie. Insomma, chi è rimasto legato all'immagine stereotipata dei 'vu cumprà', che dal Meridione si spostavano stagionalmente al Nord e sulla riviera romagnola, deve oggi prendere atto che ormai si tratta in prevalenza di titolari di negozi fissi, al dettaglio e spesso anche all'ingrosso. I dati sono contenuti nel volume 'Immigrati imprenditori in Italia' voluto dalla Fondazione Ethnoland, nata per promuovere culturalmente ed economicamente la collettivita' immigrata, che ha realizzato la ricerca con il supporto dei redattori del ''Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes'' e il contributo di strutture e organizzazioni che si occupano del fenomeno migratorio secondo l'ottica imprenditoriale.
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