martedì 24 febbraio 2009

Intercettazioni: il sacrificio intollerabile del diritto all'informazione

La tematica delle intercettazioni si pone al centro di tre fondamentali beni-valori tutelati dalla nostra Costituzione: la giustizia e la sicurezza dei cittadini, la privacy o meglio la riservatezza, il diritto di cronaca e l’informazione. Noi dobbiamo giudicare se questo provvedimento realizza un appropriato bilanciamento tra questi tre valori fondamentali. Si sostiene che si deve tutelare meglio la privacy di fronte ad abusi che si sono verificati a causa dei media. Possiamo anche essere d’accordo che in alcuni casi abusi ci sono stati, ma stiamo attenti a non esagerare come si fa in questo provvedimento che parte con quella motivazione e poi arriva da un lato a limitare il potere dei giudici di far ricorso alle intercettazioni e contemporaneamente si sottrae al cittadino il diritto di conoscere intercettazioni e processo. Devo aggiungere, per la verità, che quasi tutti coloro che parlano degli abusi raramente fanno riferimento a casi concreti. Quelli a cui si fa riferimento più frequentemente (Vallettopoli, Falchi e Ricucci, alcune intercettazioni eccellenti) non mi sembrano così gravi da operare un così drastico ridimensionamento dell’istituto. Non vorrei che vi fossero dei casi sottintesi che costituiscono la vera ragione di tutto questo. La sensazione sicura leggendo il testo nel suo complesso è che si stia operando un fortissimo giro di vite, che con questo provvedimento si voglia ridurre da un lato ridurre l'utilizzazione dello strumento delle intercettazioni e dall’altro a ridurre anche drasticamente la possibilità di conoscere quello che avviene intorno al processo.
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http://www.articolo21.info/8103/notizia/intercettazioni-il-sacrificio-intollerabile-del.html

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