L'AQUILA - "Se devo essere lasciato in queste condizioni, dismetterò la fascia tricolore di sindaco e la restituirò al capo dello Stato, Giorgio Napolitano". Il primo cittadino dell'Aquila, Massimo Cialenti, è infuriato contro la normativa fiscale che impone ai residenti nei Comuni terremotati la restituzione al 100 per cento, a partire dal prossimo gennaio, delle tasse sospese fino a dicembre per il sisma. "Nel momento in cui il Paese, rappresentato dal governo, decide che L'Aquila è tornata in una situazione di normalità e, quindi, può pagare tranquillamente le tasse: nulla di più falso, qui siamo ancora fermi al 7-8 aprile mattina. Con questa situazione fiscale l'economia aquilana non può ripartire". "Non possiamo farcela a pagare queste tasse a gennaio" ha più volte ripetuto Cialente. "Qui ci sono commercianti, artigiani, piccole imprese che non hanno un posto materiale dove lavorare. Figuriamoci se possono restituire un miliardo di euro in due anni. Non possiamo assolutamente farcela" ha ribadito. "E' come prendere il sangue a una persona anemica. Forse non hanno capito che le uniche attività aperte in città sono i chioschetti che vendono arrosticini la sera". Il sindaco ha anche sottolineato come "il G8 non ci abbia minimamente coinvolto, eppure abbiamo dimostrato una compostezza unica". "Ora basta - ha esortato - invito tutti gli aquilani a mobilitarsi, altrimenti la città sarà destinata a morire".
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