Roma, 18 lug. (Adnkronos) - "Pur ritenendo che sia ancora presto per formulare delle ipotesi sull'inchiesta di Palermo, quello che per la verita' mi fa un po' paura e' che la soluzione di vicende storiche cosi importanti dal punto di vista giudiziario vengano affidate all'arbitrio di una persona come Massimo Ciancimino". Lo afferma il consulente informatico Giacchino Genchi ospite di "KlausCondicio", trasmissione condotta da Klaus Davi in onda su 'YouTube', che aggiunge: "Ritengo che siano stati adottati criteri ispirati alla prudenza nella valutazione della testimonianza di Ciancimino e io stesso starei molto attento a lanciare ipotesi di collusioni sulla base delle sue dichiarazioni", sottolineando che "gli investigatori hanno fatto bene ad essere prudenti perche' il soggetto merita questo tipo di prudenza".
Per Genchi, comunque, "e' folle pensare che dietro le stragi del '92 e del '93 ci sia stata solo Cosa Nostra. Folle e puerile", posto che "i magistrati di Caltanissetta gia' in passato hanno compiuto diversi approfondimento sull'ipotesi di mandanti occulti della strage di via D'Amelio. Un dato che era ovvio nel 1992 e che diventa ancora piu certo oggi, e' che cercare una sola identita' nella matrice di Cosa nostra dietro le stragi del '92 e' pura follia".
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