lunedì 9 novembre 2009

Fini: "Nel Pdl non mi piace il clima da caserma. Riforme condivise"

Roma, 8 nov. (Ign) - “Gli autografi si chiedono a Sting, non ai deputati”. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, ospite della trasmissione ‘Che tempo fa’ di Fabio Fazio, boccia l’ipotesi dal direttore del Giornale, Vittorio Feltri, secondo cui Silvio Berlusconi vorrebbe chiedere a tutti i parlamentari del Pdl di firmare un documento in cui si impegnano ad appoggiare una legge sulla riforma della giustizia. “Il presidente della Camera non firma nulla. I deputati si regolano loro. Comunque quel che scrive Feltri mi lascia del tutto indifferente. Feltri è un direttore indipendente. Bisogna vedere se è indipendente dalla sua volontà” ha aggiunto Fini. L’ex leader di An ribadisce poi i malumori che esprime già da tempo per la situazione all’interno del Pdl. “Così com'è organizzato non mi soddisfa al 100 per cento. È la caserma che non mi piace” sottolinea. “Non ho difficoltà a dire che su alcune questioni con Berlusconi abbiamo opinioni diverse. Quando si è leali con una persona, occorre dire cosa non si condivide, se no non si è leali, si è supini". Fini difende la magistratura e spiega che una legge sulla prescrizione breve danneggerebbe molti cittadini, ai quali “non bisogna togliere il sacrosanto diritto di sapere chi ha ragione e chi ha torto. Se con una leggina questo diritto gli viene tolto, giustamente il cittadino si arrabbia”. Quanto ai magistrati, per il presidente della Camera “sono da ringraziare. La magistratura ha pagato un tributo altissimo di vite. Fatte queste premesse – aggiunge Fini - discutiamo pure delle cose che non vanno, come l'abnorme lunghezza dei processi”.
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