Roma, 11 febbraio 2011 - Più fragili nei confronti dello stress e con la tendenza a vedere tutto nero. La chiave sarebbe in una molecola, il neuropeptide Y. Secondo uno studio dell’Università del Michigan, negli Usa, chi ha bassi livelli di questo neurotrasmettitore ha una predisposizione "genetica" al pessimismo, enfatizza le emozioni negative, risponde male allo stress e va incontro più facilmente alla depressione.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Archives of General Psychiatry, è stata condotta su un gruppo di volontari ai quali i ricercatori hanno iniettato una soluzione salina nei muscoli della mandibola. L’effetto è un dolore che svanisce dopo 20 minuti.
I soggetti che avevano i livelli più bassi del neuropeptide hanno avvertito il dolore in anticipo e hanno lamentato gli effetti più a lungo, a differenza di chi mostrava livelli della molecola dell’ottimismo più elevati.
Per Jon-Kar Zubieta la strada genetica è quella giusta: "Abbiamo identificato un biomarker che è legato ad un aumento del rischio di depressione maggiore".
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