sabato 12 febbraio 2011

La manifestazione di Giuliano Ferrara, tra "antipuritani" e pestaggi

La manifestazione di Giuliano Ferrara, tra "antipuritani" e pestaggi

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ore 16:16 -

MILANO - Si è svolto oggi al Palaverme di Milano la manifestazione organizzata da Giuliano Ferrara, dal titolo "In mutande ma vivi". Pieno il piccolo palazzetto dello sport, in grado di ospitare 1500 persone, per un happening durato circa 4 ore. La parte del leone l'ha fatta ovviamente il direttore del Foglio. Con un discorso che è stato più o meno la fotocopia dell'intervista concessa pochi giorni fa da Silvio Berlusconi al suo giornale (cosa che dimostra quanto quell'intervista fosse autentica, ndr), Ferrara ha trasformato le indagini della Procura di Milano in una campagna puritana contro i "peccati" di Berlusconi. Ha di nuovo parlato di "golpe morale", di attacchi al premier, il tutto manipolato da Carlo De benedetti, proprietario di Repubblica e L'Espresso. E poi Ferrara ha detto: "E' stato un errore quello di Berlusconi, di telefonare alla Questura, ma ci hanno fatto sopra una battaglia puritana. E' stata una telefonata di cortesia. Ci è stato costruito addosso un romanzo per entrare nelle vite degli altri, e siccome ogni uomo ha un punto debole, e loro lo sanno, spiano e guardano dal buco della serratura. Cosa ne stiamo facendo del diritto, della privacy? Le ragazze si affollano intorno intorno a Berlusconi, perché lui è sorridente, sono cresciute col mito di quest'uomo che ha creato la tv e che è sempre generoso con tutti, quindi lo è stato anche con loro". En passant, anche la difesa d'ufficio per Bettino Craxi che "rubava per il partito, non per se stesso" (peccato che i miliardi sui conti esteri in Svizzera e in altri paradisi fiscali erano i suoi non del PSI). Incresciosi episodi all'esterno del Palaverme. Corrado Formigli, giornalista di Annozero, ha provato a fare qualche domanda al Ministro della Difesa Ignazio La Russa, presente alla manifestazione; quest'ultimo però, secondo quanto denunciato dal giornalista, prima gli ha pestato ripetutamente i piedi e poi ha chiamato la Polizia, accusando il giornalista di averlo preso a calci. I poliziotti hanno allontanato Formigli, gli hanno controllato i documenti e poi l'hanno costretto a restare fuori dalla manifestazione. Respinta anche Sara Giudice, la consigliera circoscrizionale del Pdl che ha raccolto 12 mila firme contro l'elezione di Nicole Minetti. Ha provato ad entrare per consegnare le firme prima a Giuliano Ferrara e poi al governatore della Lombardia Roberto Formigoni, ma è stato tutto inutile. Il servizio di sicurezza l'ha fatta allontanare. E lei si è spostata al Palarho, dove si sta svolgendo il congresso fondativo di Fli.

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