ROMA - E' stata presentata la bozza, formata da 22 articoli, degli incentivi economici che il governo intende approvare domani in Consiglio dei Ministri. Ma la famosa "frustata all'economia" si rivela meno di un colpo di piuma, a conti fatti.
Innanzitutto non si parla di parla di cifre nè è specificato da dove verranno prese le somme di denaro che saranno necessarie allo scopo. Verrà creato nel 2012 un Fondo unico degli incentivi, nel quale confluiranno le risorse "finalizzate al superamento degli squilibri economici e sociali che sono assegnate dal Cipe per essere destinate a interventi statali di aiuto alle imprese e di sostegno del sistema produttivo". Queste somme verranno destinate per l'85% al Sud e per il 15% al Centro Nord. Sarà una coincidenza, ma anche i Fas (Fondi per le aree sottosviluppate) hanno la stessa definizione e sono divisi in teoria con la stessa percentuale (in pratica il sud ne ha meno del 30%). Verranno ridotte di un terzo le leggi che riguardano l'imprenditoria; così come verranno raggruppati gli incentivi oggi esistenti in tre categorie: quelli automatici, tipo il bando d'imposta; quelli con bando e quelli negoziali.
Verrà anche rimodulata l'Irap, a seconda della quantità di lavoro utilizzato; e si pensa ad un effetto retroattivo, che consenta di far risparmiare quelle aziende che usano più forza lavoro.
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