Ma il partito del controllo e del rigore nei conti, quanti soldi sperpera nella Tv di Stato?
L’importante è avere i riferimenti chiari e precisi. C’è il partito del rigore nei conti e il partito della spesa pubblica. Almeno, così Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, dice sempre: “Noi non siamo il partito della spesa pubblica, noi non metteremo le mani in tasca agli italiani per finanziare nuove spese”. Già. Dignitosissimo: meno Stato, settore pubblico al minimo, meno tasse. E’ un modo di gestire la politica economica del paese, ce ne sono vari. Eppure, per far sì che questo approccio sia davvero globale, e coerente, e dunque difendibile, bisognerebbe che chi lo porta avanti fosse davvero convinto di ciò che dice e fa, e seguisse questo tipo di linea guida in ogni momento del suo agire pubblico.
MULTONI MILIONARI – In effetti non sono solo le spese dirette a contare, gli stanziamenti cioè, i fondi attribuiti ad un certo capitolo di spesa. Ci sono anche le fuoriuscite di denaro dalla finestra, i costi per ripianare ai danni che si fanno. Che qualcuno, appunto, dovrà rifondere. Come i livelli dirigenziali della Rai che oggi sono stati condannati dalla Corte dei Conti ad un risarcimento monstre per danno erariale.
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