giovedì 21 aprile 2011

Addestratori militari per gli insorti Tripoli minaccia Italia e alleati

La tv di Stato diffonde un messaggio rivolto a Italia, Francia e Gran Bretagna dal ministero degli Esteri libico: "attenzione alle conseguenze". L'agenzia Jana riferisce di una petroliera libica bloccata dall'embargo Nato, definendola "barbarica operazione di pirateria". In mano ai ribelli un valico di frontiera con la Tunisia

TRIPOLI - Il regime libico invita la comunità internazionale "a stare attenta alle conseguenze" che potrebbe avere la "decisione di Italia, Francia e Gran Bretagna 1 di inviare degli addestratori militari in Libia" a sostegno degli insorti. Il messaggio è stato diffuso dal ministero degli Esteri tramite la tv di stato 'al-Jamahiriya'. Il regime chiede di prestare attenzione anche alle conseguenze "del piano dell'Unione Europea di dispiegamento delle sue truppe in Libia". Poco dopo l'annuncio in tv, un religioso musulmano ha definito "Stati neocrociati" l'Italia e gli altri Paesi coinvolti nella crisi libica.
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa tiene a precisare che "i militari che invieremo in Libia non hanno niente a che vedere né con i consiglieri né con coloro che accompagnano nelle attività operative. Sono semplicemente degli istruttori militari, cioè persone che danno nozioni di come un soldato deve muoversi e deve usare gli strumenti che sono a sua disposizione". "Non necessariamente saranno carabinieri - aggiunge il ministro - perché loro addestrano soprattutto persone che hanno un doppio ruolo, militare e di polizia. Qui non si tratta di addestrare gente con compiti di polizia, ma solo militari".
CONTINUA ...

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