martedì 17 maggio 2011

Milano choc per il Cavaliere e il senatur. Di chi la colpa?

Milano choc per il Cavaliere e il senatur. Di chi la colpa?

Il Carroccio vuole rivedere l’asse con il Pdl.

ROMA - È un “vento del Nord che cambia” assicura il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani. Ma questo vento, gelido, non piace affatto al Cavaliere e ancor meno alla Lega, che avevano riposto nell’ultimo voto diverse aspettative e mai avrebbero pensato di dover fare i conti con un risultato che proprio a Milano, per esempio, va a consacrare una non vittoria dell’asse Pdl-Lega. Dire che l’esito del voto sia stato inaspettato è dire poco, perché tanto per il premier quanto per il senatur si è trattato di un vero e proprio choc. Sebbene i commenti, quelli ufficiali, vengano rinviati, le prime reazioni lasciano comunque intendere di quale portata sia tale choc. E questo a partire già dalle ore di ieri sera, quando un quadro definitivo ha iniziato a prendere forma. Immediato, infatti, è stato l’inizio dello scaricabarile. I due alleati, seppur rimasti in silenzio, non hanno fatto in modo di nascondere l’irritazione, trapelata tanto da una parte quanto dall’altra. Il Cavaliere, amareggiato per il risultato di Milano, addossa una parte delle responsabilità all’atteggiamento dei Lumbard in campagna elettorale. E i leghisti dal canto loro scaricano invece sul premier il peso del risultato negativo. Umberto Bossi è allo stesso tempo “stupito” e “infuriato” e comunque sorpreso da un quadro complesso, che mette in discussione molti punti dell’asse con il Pdl. Proprio sul matrimonio tra le due grandi potenze si concentra l’attenzione in vista del ballottaggio: è nel gioco dei rinfacci che si sostanzia l’apparente rottura nella coalizione che regge il governo nazionale. Che si apra o meno un nuovo fronte pericoloso per la maggioranza e il governo, e quindi nei rapporti tra il premier e il senatur, la resa dei conti è stata comunque rimandata al post ballottaggio. Ma gli stati d’animo attuali prevedono una ricucitura molto difficile e dai risultati imprevedibili. Dalla “pancia” di entrambi i partiti per il momento sembra essere confermato infatti il clima di burrasca.

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