domenica 12 giugno 2011

Nel mirino Iva e rendite finanziarie meno Irpef, via al "fattore famiglia"

I tecnici del Tesoro sono al lavoro sulle misure fiscali. Potrebbe essere elevata la "no tax area" per i nuclei numerosi e con anziani o disabili

di ROBERTO PETRINIROMA - Una quadratura, magica, del cerchio. Che consentirebbe di evitare il diktat di Bruxelles (niente tagli di tasse in deficit), di accontentare le richieste di Berlusconi e di soddisfare l'ambizione intellettuale di Tremonti padre dello slogan che vuole dirottare la tassazione "dalle persone alle cose". "Parliamone", ha detto il ministro dell'Economia, ieri agli industriali riuniti a Santa Margherita Ligure, riferendosi allo scambio tra più Iva e meno Irpef. L'obiettivo è la riforma a pressione invariata o a "costo zero". La scommessa è condurla in porto. Diligentemente gli uffici hanno già scritto, nero su bianco, la bozza della legge delega sul fisco che sarà varata dal consiglio dei ministri tra fine giugno e i primi di luglio, contestualmente o dopo la manovra triennale da 40 miliardi volta a raggiungere il pareggio dei conti pubblici nel 2014. Quattro le linee guida (più una quinta ancora in bilico, l'omologazione all'Europa della tassazione delle rendite finanziarie escludendo il risparmio familiare): a) rivisitazione aliquote Irpef; b) aumento Iva; c) revisione della base imponibile e superamento Irap; d) quoziente familiare e riforma detrazioni. Un "manifesto normativo" da realizzare in dodici mesi, per mettere in atto la riforma in vista delle prossime elezioni: l'intenzione è quella di ridurre l'Irpef ed elevare di un punto l'Iva dando vita ad una "partita di giro" di 9 miliardi. Ma le variabili, visto che si tratta di centinaia di prodotti, sono molte: attualmente le aliquote sono tre (4, 10 e 20%). Potrebbero salire tutte di un punto, potrebbe emergere una aliquota intermedia del 12 oppure i beni di lusso potrebbero avere una aliquota superiore al 21. Il risparmio andrà, a seconda del mix, dai 6 ai 9,5 miliardi. Con queste risorse si potrà mettere mano al taglio dell'Irpef per le prime due aliquote (oggi al 23 e al 27% fino a 28 mila euro) per il costo di 2-3 miliardi oppure si potrebbe sforbiciare solo la prima di due punti, ma per tutti i redditi.
Continua ...

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