martedì 24 gennaio 2012

Finanziamenti: il Cipe affossa il ponte sullo stretto e sblocca i fondi per il dissesto idrogeologico


di Francesca Mancuso
Dissesto idrogeologico, in arrivo finalmente i nuovi fondi dal Cipe (Comitato interministeriale per la Programmazione economica). Ad annunciarlo è stato il Ministero dell’Ambiente che in una nota ha reso noti i progetti e le opere pubbliche che verranno portati avanti nei prossimi mesi nelle regioni del Sud Italia. E tra essi non figura il ponte sullo stretto di Messina.
I recenti fatti di cronaca, le alluvioni che hanno colpito in particolare la Liguria e il messinese, insieme ai dossier poco confortanti, hanno sicuramente fatto scattare un nuovo campanello d’allarme, e cambiando (se mai ce ne fosse stato bisogno) le priorità di intervento nel meridione. Tra esse vi è sicuramente il dissesto idrogeologico. Per questo, qualche giorno fa, il Cipe ha deliberato lo stanziamento di oltre 749 milioni di euro che consentiranno al Ministero dell’Ambiente e a Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, di attuare interventi di difesa del suolo. Ad essi andranno ad aggiungersi altri 130 milioni di euro per le Regioni del centro-nord.
Quanto. In particolare, il Cipe ha assegnato al Sud 679 milioni di euro di cui 65 milioni in quota Ministero, 262 a valere sul Fas nazionale e 352 sui Fas interregionali. A queste somme vanno aggiunti 74 milioni che già erano nella disponibilità del Ministero dell’Ambiente. Attraverso tali fondi Ministero e Regioni cofinanzieranno i 518 interventi programmati.
Come. I fondi del Cipe saranno così distribuiti: 23 milioni e 900 mila euro per i 76 interventi in Basilicata, 198 milioni e 900 mila euro per i 185 interventi in Calabria; 210 milioni e 600 mila euro per i 57 interventi in Campania; 27 milioni per gli 87 interventi in Molise, 175 milioni e 566 mila euro per gli 84 interventi in Puglia; 25 milioni e 800 mila euro per i 17 interventi in Sardegna; 12 milioni e 756 mila euro per gli 11 interventi in Sicilia. Qui, i fondi non serviranno dunque ad intraprendere la strada della costruzione del ponte sullo stretto, ma avranno lo scopo di avviare nuovi programmi per la difesa del suolo.
Finalmente un cambio di passo radicale sul fronte delle infrastrutture, dopo anni di politica a sostegno esclusivo delle grandi opere” ha commentato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. “Togliere i finanziamenti al Ponte mentre se ne sbloccano altri per la realizzazione di opere medio piccole e la manutenzione del territorio e della rete ferroviaria, che ne hanno tanto bisogno, è una decisione che risponde ai reali bisogni del Paese, in netta controtendenza rispetto alla precedente politica“.
Perché investire nella costruzione del Ponte quando ci sono delle priorità così importanti? Secondo Legambiente il prossimo passo atteso dal governo Monti è quello di chiudere “la società Ponte di Messina mettendo una volta per tutte la parola fine a un progetto insensato“.
Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha risposto: “E’ importante questa ripartenza degli interventi per la difesa del suolo. I fondi recuperati consentiranno di attuare gli interventi previsti e che erano stati bloccati per mancanza di risorse. Si tratta di un primo, essenziale, passo per ricondurre la protezione del nostro territorio nell’ambito delle priorità del paese sia in termini ambientali che come volano economico”.


Tratto da: Finanziamenti: il Cipe affossa il ponte sullo stretto e sblocca i fondi per il dissesto idrogeologico | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/01/24/finanziamenti-il-cipe-affossa-il-ponte-sullo-stretto-e-sblocca-i-fondi-per-il-dissesto-idrogeologico/#ixzz1kOZmi8V1
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario! 

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