martedì 24 gennaio 2012

Monti “taglia” Palazzo Chigi: entro due mesi via il 50% dei consulenti


ROMA – Due mesi di tempo per tagliare il 50% dei consulenti esterni. La “dieta Monti” colpisce anche Palazzo Chigi, per anni rimasto al riparo dalle sforbiciate decise nelle manovre. Un colpo di scure alle consulenze d’oro, che fino al 31 dicembre erano oltre cento.
Proprio mentre preparava il decreto “Cresci-Italia” Monti ha infatti avviato un’altra operazione, quelli di ripulitura dei propri uffici. Ha convocato uno a uno tutti i capi dei dipartimenti e ha iniziato l’esame diretto dei dirigenti. “Berlusconi – riferisce a Repubblica un funzionario del palazzo – nemmeno li conosceva, delegava tutto a Gianni Letta. Ora Monti vuole vedere in faccia chi lavora per lui”.
Così, con discrezione, i 24 potenti capi dipartimento sono stati convocati nell’ufficio del premier e si sono trovati di fronte una commissione esaminatrice: oltre a Monti, il sottosegretario alla presidenza Antonio Catricalà e il segretario generale Manlio Strano. Le domande del professor Monti e dei suoi assistenti? Molte, cominciando da quali progetti sono in cantiere a quanto ciascun dirigente intende risparmiare rispetto al 2011 e come.
In caso di bocciatura Monti potrebbe rimuovere il capo ufficio, inadeguato a ricoprire quel ruolo. Arrivando persino a chiudere e accorpare qualche dipartimento. Ed è proprio questa la strada che il premier sembra voler adottare. Intanto la presidenza del Consiglio nei giorni scorsi ha tenuto a precisare che il bilancio 2012 prevede una riduzione di circa 270 milioni rispetto al precedente.

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