lunedì 7 gennaio 2008

Lo scempio della memoria

di Rino Giacalone Erice. Sulla curva di Pizzolungo, teatro della strage del 2 aprile 1985, da mercoledì scorso, 2 gennaio 2008, è stata collocata una recinzione, quelle solitamente usate per perimetrale i cantieri edili ed è stato posto anche il cartello obbligatorio per dare notizie sui “lavori in corso”: nascerà uno stabilimento balneare laddove i mafiosi, mandanti i “complici” rimasti occulti, piazzarono un’autobomba che doveva servire a uccidere il giudice Carlo Palermo e invece fece strazio di Barbara Rizzo Asta e dei suoi due gemellini Giuseppe e Salvatore. Unico segno tangibile di quello che accadde lì, in questa curva di Pizzolungo, c’è da 21 anni una stele fatta realizzare nel primo anniversario da Nunzio Asta, marito e padre di quelle vittime. In 22 anni, quando nel frattempo è anche morto Nunzio Asta, si è sempre sentito ripetere che in quel luogo era cosa naturale creare a perenne ricordo un “giardino della memoria”, ma dalle parole ai fatti però il discorso è cambiato: lì invece potrebbe nascere una bella terrazza a mare, con la stele destinata a finire chiusa in quel suo metro quadro di spazio donato il 30 marzo 2006 al Comune di Erice, con tanto di firma concordata con il sindaco dell’epoca, il forzista Ignazio Sanges, davanti ad un notaio, dal signor Giovanni Rodittis, acquirente di quell’area (all’asta fallimentare). Quando invece venne fuori l’esistenza di un progetto per collocare chiosco, gazebo, ombrelloni e sedie a sdraio nel resto dell’area, ci fu il tentativo, dinanzi il clamore suscitato, di ridimensionare ogni cosa. Margherita Asta, figlia e sorella degli uccisi, coordinatrice comunale di Libera, venne rassicurata che le cose non stavano proprio in questa maniera, anche dopo una riunione in prefettura. E invece ecco oggi saltare fuori il cantiere. Con tanto di autorizzazione, rilasciata lo scorso 21 maggio 2007 a sei giorni dal turno di ballottaggio per le elezioni comunali ad Erice. In carica c’era dunque ancora l’amministrazione Sanges e lo sportello unico rilasciò il nulla osta alla costruzione dello stabilimento balneare a firma del dirigente Andreana Patti. In piena campagna elettorale in uno spot tv è pure comparso intervistato Rodittis schierato con il sindaco Sanges. A leggere copia dell’autorizzazione si scopre che tutte le belle parole che negli ultimi sono state ripetute dall’allora sindaco pro tempore di Erice Ignazio Sanges, per sostenere la sistemazione a verde dell’area devastata dall’esplosione del 1985, erano buttate lì senza tanti agganci con la realtà. Infatti il progetto per la realizzazione dello stabilimento balneare risale al 2005 (autorizzazione 10/05), che i nulla osta risalgono al 2004 (soprintendenza e autorità sanitaria). Adesso il nuovo sindaco Giacomo Tranchida (Unione) sostiene che cercherà di porre rimedio ad ogni cosa. Il tentativo è in corso per evitare che memoria e ricordo finiscano sotto ombrelloni e sedie a sdraio.Rino Giacalone http://www.articolo21.info/libera.php?id=5939

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