venerdì 7 marzo 2008

Grillo scrive "In morte del fratello Clemente"

La poesia, con note ironiche, è liberamente tratta da "In morte del fratello Giovanni" di Foscolo ROMAIn morte del fratello Clemente, «liberamente tratta» dalla poesia di Ugo Foscolo In morte del fratello Giovanni, è stata pubblicata da Beppe Grillo sul suo blog dopo la decisione di Clemente Mastella di non ricandidarsi alla prossime politiche. Tra il comico genovese e l’ex ministro i rapporti sono sempre stati tesi soprattutto in seguito ai casi dei magistrati Clementina Forleo e Luigi De Magistris, al punto che Mastella annunciò una querela nei confronti di Grillo per i continui attacchi dal blog. Oggi il comico gli dedica la poesia che recita così: «Un dì, s’io non andrò sempre fuggendo di partito in partito, me vedrai seduto su la tua pietra, o fratel mio, gemendo il fior dè tuoi gentil anni caduto. La Madre or sol suo dì tardo traendo parla di me col tuo cenere muto, ma io deluse a voi le palme tendo e sol da lunge i tetti di Ceppaloni saluto. Sento gli avversi numi, e le secrete cure che al viver tuo furon tempesta, e prego anch’io nel tuo porto quiete. Questo di tanti voti oggi ti resta! Gentil Clemente, almen le ossa rendi allora al petto degli italiani mesti». Il testo di Grillo è completato da un lungo elenco di note ironiche dove spiega che «l’autore, con sottile eufemismo, si riferisce alla morte politica dello statista italiano Clemente Mastella (Ceppaloni 5 febbraio 1947, vivente)». «La poesia - spiega ancora Grillo - è attribuita al famoso compagno di merende Pierferdinando Casini (’Ferdy’) che ha condiviso le battaglie politiche di Clemente Mastella (’Clem’) per decenni». «Le ’ossà - conclude Grillo nelle sue postille - sono in realtà i famosi torroncini natalizi autoprodotti da Mastella con i soldi del finanziamento pubblico al suo partito. Tutti gliitaliani ne vorrebbero un etto». http://lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200803articoli/30850girata.asp

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