Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
lunedì 24 marzo 2008
Silvio spodestato, Santanchè regina del battutario
Bilancio già ricco a metà della campagna elettorale. Tra le gaffe Oscar a Di Pietro e al suo 13° apostolo.
Peccato di pantalone pronta assoluzione, dicono i saggi di Sicilia, e fra tutti i merli maschi della politica italiana il più cascamorto è sempre Silvio Berlusconi. Se c’è una femmina nei paraggi non si contiene: «Tutte si innamorano di me, che ci posso fare?». La sua campagna elettorale prevede una battuta al giorno, e almeno una a settimana sulle signore: «La faccio, la foto. Ma soltanto con le donne. Mi chiamo Silvio, ma Berlusconi, non come quell’altro». Quell’altro era Silvio Sircana, il portavoce unico fotografato mentre sbirciava dal finestrino i trans romani. Spesso le facezie del Cavaliere sono buone, spesso passabili, spesso inascoltabili. E’ che la politica italiana non scala le vette del senso dell’umorismo. «Tuteliamo i figli di Berlusconi», ha puntato all’ironia Pietro Marcenaro (Pd), e riferendosi ai giovani eredi dati in sposi alle precarie e in corsa per Alitalia dal frizzante genitore.
Continua ...
http://lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200803articoli/31252girata.asp
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