Nascere, crescere, invecchiare a carico della Regione. Volendo, si può. Si può, nella Sicilia che aspira a smarcarsi dall´assistenzialismo ma non riesce a tagliare il cordone ombelicale con la madre di tutte le amministrazioni pubbliche. Acciaccata, certo, la vecchia Trinacria, con i bilanci in disordine. Ma ancora generosa, munifica. Anche con i soldi dell´Unione europeaCon le risorse della nuova programmazione che farà piovere nell´Isola, fino al 2013, sei miliardi e mezzo di euro. E allora, abbiamo provato a mettere in fila i contributi che un cittadino, un´impresa possono chiedere. Fermandoci a quota 101. I 101 modi per prendere soldi dalla Regione. Un viaggio da tregenda in cui abbiamo incontrato figure leggendarie. Immaginarie, ma non troppo. Come l´homo regionalis. No, non uno dei ventimila dipendenti, fra assunti stabili e a contratto, dell´ente. E neanche uno dei centomila e più precari, dai forestali agli lsu di stanza nei Comuni, foraggiati dall´amministrazione. No, l´homo regionalis è semplicemente un siciliano medio, di famiglia dignitosa anche se non particolarmente agiata, che il primo sostegno dalla Regione lo riceve all´atto della nascita (1.500 euro di bonus bebè), che può chiedere una borsa di studio (da 60 a 100 euro annui) dalle elementari in poi, che magari poi spunta un posto da stabilizzato con un onesto salario (duemila euro al mese) e da anziano ha diritto a un buono socio-sanitario (443 euro) se non autosufficiente. E fino a qualche tempo fa, se gli andava bene, poteva pure ricevere un regalo di nozze da Cuffaro.
Continua ...
Nessun commento:
Posta un commento