domenica 25 gennaio 2009

Intercettazioni, Berlusconi: ''Presto scandalo più grande della storia''

Olbia, 24 gen. - (Adnkronos) - ''Sta per uscire uno scandalo che forse sarà il più grande della storia della Repubblica. Un signore ha messo sotto controllo 350mila persone''. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a Olbia per un comizio elettorale, parlando delle intercettazioni. "Mi riferisco - ha precisato il premier a margine del suo comizio - all'archivio che sta cominciando a uscire sui giornali. Ne ha parlato oggi Mastella in un'intervista. Non sono stato ancora messo al corrente di questa situazione. Ho visto i giornali e ascoltato le parole della commissione Copasir". E alla domanda se riguardasse anche i Servizi Berlusconi ha detto "sì è intercettato anche il capo". Riguardo agli effetti che si potranno avere, Berlusconi ha detto: "Come minimo ci sarà l'effetto di fare aprire gli occhi su tutto il marcio che c'è e che è reso possibile da intercettazioni utilizzate come è stato fatto finora". Poi il premier ha aggiunto: "Ma se sono vere le cose che si dicono circa il valore di queste verifiche e l'estensione temporale delle stesse è una cosa che ha veramente dell'incredibile. Dimostra che questo sistema non puo' continuare così". Alla domanda se alla luce della notizia si possa rivedere l'accordo sulle intercettazioni, il premier replica: "Dà ragione a chi voleva contenere le intercettazioni in modo stretto".

http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=3.0.2944777679

INTERCETTAZIONI: BERLUSCONI, USCIRA' ENORME SCANDALO

dell'inviato Milena Di Mauro

OLBIA - ''Sta per uscire uno scandalo, che forse sara' il piu' grande della storia della Repubblica''. Sono queste parole, pronunciate a sorpresa dal premier Silvio Berlusconi durante il tour elettorale in Gallura per le regionali con il candidato del Pdl, Ugo Cappellacci, a riscoprire il vaso di Pandora sulle intercettazioni e sull'accordo cercato con fatica dalla maggioranza. Il premier, lo dira' esplicitamente di li' a pochi minuti, parla dell'archivio Genchi, cioe' ''di quel signore che ha messo sotto controllo 350 mila persone''.Berlusconi dice di non saperne molto, ''non piu' di quello che e' uscito sui giornali, che e' emerso in commissione Copasir e che mi e' stato riferito nell'ambito della politica''. Nulla di preciso, ma quanto basta per dire che ''se e' vero il volume di queste verifiche e l'estensione temporale delle stesse, e' una cosa che ha dell'incredibile, che e' assurda''. E che, soprattutto, puo' rimettere in discussione l'accordo a fatica cercato nel Pdl sulle intercettazioni. ''Credo che il caso - afferma il premier - dia ragione a chi voleva contenere le intercettazioni in modo stretto, dando meno giorni e meno possibilita' di attuarle''. E chi voleva la stretta era proprio il Cavaliere, che ora, per descrivere le proporzioni dell'affaire, disegna ampi cerchi in aria con le braccia, e spiega che ad esserne toccato e' persino ''il capo dei servizi segreti''. Ma l'opposizione non ci sta e con Lanfranco Tenaglia, ministro della Giustizia del governo Ombra, accusa il premier di cercare ''pretesti'' per ''limitare uno strumento di indagine fondamentale''. Sulla stessa linea Massimo Donadi dell'Idv per il quale Berlusconi ''si appiglia a qualunque cosa'' per depotenziare uno strumento ''importante per le indagini''.

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http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_874092056.html

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