L'offensiva israeliana di 22 giorni nella Striscia di Gaza governata da Hamas ha ucciso 1.434 persone, di cui 960 civili, 239 poliziotti e 235 combattenti.
Lo riferisce il Centro palestinese per i diritti umani.
Israele ha realizzato gli attacchi via aria, terra e mare dal 27 dicembre al 18 gennaio, nel tentativo di costringere Hamas e altri gruppi militanti islamici a fermare il lancio di razzi e di colpi di mortaio attraverso il confine contro le città israeliane.
"Le indagini del Centro palestinese per i diritti umani rivelano che nel corso degli attacchi, le forze di occupazione israeliane hanno usato una forza eccessiva e indiscriminata, in violazione del principio di distinzione", scrive il gruppo in un documento (www.pchrgaza.org).
Il principio di distinzione "obbliga tutte le parti coinvolte nel conflitto a distinguere tra combattenti e non combattenti".
Un portavoce dell'esercito israeliano ha detto che l'esercito ha fatto "tutti gli sforzi possibili per minimizzare i danni alla popolazione civile" durante i combattimenti, spiegando che i militari facevano telefonate di avvertimento in anticipo per invitare i residenti a lasciare le zone degli scontri.
Una nota dell'esercito respinge come "assurde e false" le accuse di aver voluto intenzionalmente colpire i civili.
Secondo il gruppo, c'è stato un "tasso sproporzionatamente alto di morti tra i civili", aggiungendo che 288 bambini e 121 donne sono tra le vittime.
"Il ministero della Salute ha confermato che un totale di 5.303 palestinesi sono rimasti feriti negli attacchi, compresi 1.606 bambini e 828 donne", aggiunge il gruppo, che chiede un'indagine internazionale sui "crimini commessi dalle forze israeliane" e un processo per "tutti i funzionari politici e militari" accusati.
Il comunicato israeliano si interroga sul perché il gruppo non fa riferimento alle accuse di Israele secondo cui Hamas ha usato i civili come scudi umani.
http://it.notizie.yahoo.com/4/20090313/tts-oittp-gaza-bilancio-definitivo-ca02f96.html
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