“Inaccettabile in uno Stato di diritto”Nel volume dell’Unci i pareri di giuristi, magistrati, giornalisti. Columba: è anticostituzionale e antidemocratico. Lepri e Orlando: si torna al fascismo. Natale e Giulietti: da stralciare
“Abbiamo voluto pubblicare un dossier sul ddl Alfano, per motivare la nostra opposizione a un testo che colpisce la nostra Costituzione e le libertà democratiche. Vogliamo divulgarne il significato, rendere chiari gli effetti, soprattutto ai nostri parlamentari: in uno Stato di diritto un testo del genere non può essere adottato. Vogliamo che nessuno possa dire di aver votato senza sapere”. Il presidente dell’Unione italiana dei cronisti Guido Columba rilancia così la controffensiva alla riforma del governo, presentando il volume “Ddl Alfano, se lo conosci lo eviti – I quaderni dell’Unci”.
I pareri di giuristi, magistrati, avvocati, investigatori, giornalisti, analisi e approfondimenti, studi, riferimenti normativi e documentazione, per non lasciare nulla di non detto. Al volume presentato ieri alla Camera (“nella tana del lupo”) hanno dato il loro contributo tra l’altro professori insigni come Enzo Cheli e Carlo Federico Grosso. “Un lavoro collettivo, al quale hanno contribuito colleghi, giudici, esperti ed organismi spesso lontanissimi - dice Beppe Giulietti, parlamentare idv e animatore di articolo 21 - uniti da una battaglia comune, che non è corporativa ma di tutti i cittadini”. Un’opposizione avviata già al tempo della riforma Mastella con lo sciopero dei giornalisti, che vede oggi schierati sullo stesso fronte – dopo tanto tempo – le organizzazioni dei giornalisti e degli editori.
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