venerdì 6 marzo 2009

Scarpinato: Intercettazioni, gli anticorpi all'impunità del potere - di Pino Cabras

Va visto e ascoltato tutto, questo breve video che riporta l’allarme estremo di Roberto Scarpinato, procuratore aggiunto presso la Procura antimafia di Palermo. Tema: la riforma processuale che vuole far tacere la macchina delle intercettazioni.Come suo costume, Scarpinato usa con toni piani parole dure e precise, che disegnano lo stesso panorama che hanno provato a descrivere altri coraggiosi magistrati e alcuni giornalisti. Mentre quei magistrati e quei giornalisti vengono ostracizzati, i poteri criminali hanno perfezionato il meccanismo della predazione istituzionalizzata, con molti meno anticorpi democratici anche rispetto a pochi anni fa, e molte più solidarietà difensive bipartisan.Scarpinato ci ricorda che ormai vige un «sistema di omertà blindato». Testimoni non ce ne sono più, perché tutti ormai ricordano la via crucis a cui son stati sottoposti alcuni di loro e la devastazione delle loro vite private. Pentiti nemmeno. I magistrati che osano indagare sul serio sono sottoposti a trasferimenti con procedure sommarie coperte dalle massime autorità. La funzione degli organi d’informazione è stata di fatto «disinnescata».Rimangono le macchine che ci fanno ascoltare la vera voce del potere. «L’unico momento di vera visibilità democratica del potere sono le intercettazioni», puntualizza Scarpinato, che poi avverte: «La fine delle intercettazioni farà saltare gli ultimi anticorpi e consegnerà il paese alla criminalità [...] Se la partita delle intercettazioni sarà perduta non avremo solo una pessima riforma processuale ma avremo uno squilibrio dei poteri in Italia.» La questione ha uno spessore costituzionale di primordine. Un emergenza assoluta: «Quando le macchine saranno messe a tacere, questo paese sarà messo a tacere.»
http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=8784

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