sabato 16 maggio 2009

Berlusconi come un maiale

Mio padre lavorava a Rete4 quando il Cavaliere decise di scendere in campo. Al mondo annunciò di dover salvare l'Italia, ma nell'ambiente tutti sapevano che doveva salvare solo se stesso, e le sue televisioni. Internet era solo un delirio da visionario. Nessuno parlava di Piani di Propaganda e di tessere della P2, se non qualche giornalista con la memoria lunga. Per Natale, il Cavaliere mandava ceste luculliane, rigonfie di ogni ben di Dio, e tanto bastava.Forza Italia serviva a sostituire lo scudo politico venuto meno con la caduta di Craxi. E ad impossessarsi della concorrenza: la RAI. Due picciono con una fava. Anzi, settanta milioni di piccioni: gli italiani.
Berlusconi sta ancora salvando le sue televisioni. Le azioni Mediaset sono in netto calo dal 2005, e in crollo verticale da due anni. Questo è un problema solo se devi fare i conti con il libero mercato. Se il mercato è tuo, che problema è? Basta prendere le aziende concorrenti e renderle ancora meno appetibili della tua. Biagi, Santoro, Luttazzi, la Gabanelli fanno ascolti. Tanti. L'Editto Bulgaro non era solo un atto di terrorismo nei confronti della libertà di stampa, ma anche un vero e proprio sabotaggio nei confronti di un rivale industriale. La chiusura di una linea di produzione. Sarebbe come se la Fiat imponesse alla Peugeot di ritirare le 206, le 307 e le 308 dal mercato. Per salvare le sue televisioni spazzatura, riempie di spazzatura anche la RAI. Così ottiene materia prima per gli inceneritori, che più nano-parcellizzano, più guadagnano. Tre piccioni con una fava.
Berlusconi è come un maiale: di lui non si butta niente.

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