sabato 16 maggio 2009

Il mondo non finirà nel 2012

Una visione delle profezie Maya oltre le contraffazioni e confusioni del mercato. Carlos Barrios è nato da una famiglia spagnola a El Altiplano (Guatemala). La sua casa era a Huehuetenango, anche dimora dei Maya, la tribù di Mam. Con altri Maya ed altri depositari di tradizione, i Mam trasferiscono parte dei “vecchi modi” sulla Turtle Island (Nord America). Sono dei custodi del tempo, autorità in merito a ragguardevoli calendari che sono antichi, eleganti e rilevanti. Barrios è uno storico, un antropologo ed un indagatore. Dopo aver studiato per 25 anni con gli “anziani della tradizione”, dall’età di 19 anni è anche diventato un Ajq’ij della tradizione Maya: un prete cerimoniere e guida spirituale del Clan dell’Aquila. Anni fa, con suo fratello Gerardo, iniziò una ricerca nei vari calendari Maya. Ha studiato con molti insegnanti. Dice che suo fratello Gerardo ha intervistato quasi 600 “anziani” della tradizione Maya, perché potessero così ampliare lo spazio della loro conoscenza. "Gli antropologi visitano i luoghi dei templi," -dice Barrios- "leggono le iscrizioni e inventano storie sui Maya, ma non leggono i segni correttamente. E’ solo la loro immaginazione. Altri scrivono una profezia in nome dei Maya. Dicono che il mondo finirà nel dicembre 2012. Per questo gli “anziani” Maya sono arrabbiati. Il mondo non finirà, ma sarà trasformato”.
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