giovedì 11 giugno 2009

Febbre suina, allerta Oms: "E' pandemia". Welfare: con aviaria è mix super-aggressivo

Roma, 11 giu. (Adnkronos/Ign) - L'Oms ha alzato a 6 il livello di allerta per la diffusione della febbre suina. . La conferma ufficiale dovrebbe arrivare nella conferenza stampa convocata dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Margaret Chan, che aveva convocato una riunione di emergenza nel quartier generale di Ginevra dopo un nuovo balzo dei casi di influenza A. Soprattutto in Australia si è arrivati ormai a 1.224 contagi, aumentati di 4 volte in una sola settimana. In totale, secondo il bollettino di ieri dell'Oms, sono 27.737 i casi confermati in 74 Paesi, quasi 2.500 in più rispetto all'ultimo bilancio dell'8 giugno. I decessi sono 141. Il passaggio alla fase 6 "non è dovuto alla gravità clinica dei sintomi della nuova influenza, ma alla grande diffusibilità della malattia. E soprattutto al fatto che, in numerosi Paesi, si registra ormai una diffusione di tipo epidemico". A sottolinearlo il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio. A fronte di questo quadro, ha sottolineato poi, "si configura dunque lo stato pandemico". Questo "non comporta necessariamente restrizioni ai viaggi, ma - ha sottolineato - una procedura abbreviata per i vaccini". Uno dei rischi a lungo termine della diffusione della nuova influenza A, per cui l'Oms ha dichiarato lo stato di pandemia, ha proseguito il viceministro alla Salute, "è che il virus possa essere ritrasmesso ai maiali, riassortarsi con ceppi dell'aviaria H5N1 e dare vita a una nuova forma di influenza aviaria trasmissibile all'uomo e aggressiva". Il riassortimento del virus con altri ceppi è "uno dei principali motivi di preoccupazione, anche se non si tratta di un rischio immediato. L'aviaria è caratterizzata da un'elevata tossicità polmonare", per cui la comparsa di una nuova forma trasmissibile all'uomo "sarebbe un grosso problema". Ora "diventa imperativo cominciare le strategie vaccinali in tutto il mondo, per contenere la diffusione dell'influenza A e per assicurarsi che, in caso di ricombinazione di virus, una parte della popolazione sia già protetta".
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/?id=3.0.3413273391

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