Roma, 22 lug. (Adnkronos) - Antonio Di Pietro ha scritto una lettera aperta al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in cui chiede al capo dello Stato alcuni chiarimenti sul via libera alla legge sulla sicurezza e torna a criticare la linea scelta dal Colle: una semplice "letterina di rimprovero" al premier Silvio Berlusconi mentre il provvedimento sarebbe stato da rinviare alle Camere, secondo il leader dell'Idv.
"A norma di legge costituzionale, poteva (e, secondo noi, doveva) non controfirmare né promulgare la legge - si legge nella lettera di Di Pietro - ma rinviarla al Parlamento con le stesse identiche motivazioni con cui ha scritto la 'letterina di rimprovero' al capo del Governo Berlusconi (lettera, a nostro avviso, del tutto irrituale giacché la Costituzione assegna al Presidente della Repubblica il potere di inviare 'messaggi' alle Camere (art. 74 Cost.) ma non al Governo). Lei ha ritenuto di comportarsi diversamente ed a noi cittadini (e rappresentanti di cittadini, in quanto parlamentari eletti) non è restato altro che prenderne atto ed esprimere le nostre riserve e valutazioni". "Lei, però, - prosegue Di Pietro - è andato oltre e si è messo a polemizzare con me, che l'avevo invitata a non firmare né a promulgare la legge, affermando (anche qui cito testualmente): 'chi invoca polemicamente e di continuo poteri e perfino doveri che non ho, mostra di aver compreso poco della Costituzione'", scrive il leader dell'Idv che quindi rivolge al presidente Napolitano una serie di domande come: "E' vero o no che, in questi casi, Lei ha il potere (e perfino il dovere, per usare le sue stesse parole) di non promulgare immediatamente la legge ma rinviarla alle Camere, con un messaggio motivato (art. 74 Cost.)?". Quindi, conclude Di Pietro: "La prego, sig. Presidente Napolitano, mi risponda nel merito, invece di offendermi anche Lei gratuitamente".
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